10 lire con la spiga: sembrano tutte uguali ma una di queste vale 25 mila euro, ecco quale

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Le lire italiane restano impresse ancora oggi nell’immaginario comune come monete e banconote che hanno fatto parte della storia del 19° e del 20° secolo e non è affatto raro trovare ancora qualche esemplare, anche ben conservato, a distanza di oltre due decenni dall’entrata in vigore dell’euro, valuta chee ha sostituito. Tra le lire più longeve spicca la 10 lire con la Spiga, sicuramente ancora oggi una delle più riconoscibili, nonostante la diffusione queste monete possono eseere anche sorprendenti come valore collezionistico.

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Con la fine della lira dal punto di vista monetario, questa valuta così come tutte le altre della vecchia lira è divenuta materia per storici e collezionisti che hanno iniziato a sviluppare una grande forma di interesse nei confronti anche delle monete più comuni in senso assoluto. Questo perchè la riconoscibilità e la diffusione delle monete in questione hanno contribuito a rendere di “culto” la lira, in particolare da parte di coloro che l’hanno vissuta. La moneta da 10 lire è stata l’ultima emissione monetaria di tale valore e “taglio”, sviluppata agli inizi degli anni 50 del 20° secolo e prodotta fino al 2000, anche se non è stata molto utilizzata dagli anni 90 in poi a causa di una perdita di valore costante e confermata in modo importante, che ha reso le monete minori meno utili.

La 10 lire con la Spiga soono state prodotte in quasi 2 miliardi di esemplari, quindi è molto facile trovarne ancora oggi, inoltre per molti anni nel primo periodo di produzione sono state prodotte varie tipologie contraffatte, riconoscibili dal metallo meno robusto.

E’ un’emissione concettualmente ed esteticamente legata alla terra, in quanto le due spighe che conferiscono valore e concetto alla moneta sono ben evidenti sulla parte frontale, assieme alla firma dell’incisore Romagnoli, mentre l’altro lato è stato concepito con un aratro, strumento indispensabile per la semina dei campi, poco sotto l’aratro è presente l’anno di produzione, la dicitura della zecca (una R) e la scritta Repubblica Italiana.

Ma quanto possono valere? Dipende dall’esemplare e dalla specifica annata, ricordando che dal 1957 al 1965 non ne sono state concepite, il numero di esemplari tradisce l’idea di una moneta comune: tra gli esemplari più rari spiccano quelli del 1954 che però sono realmente interessanti solo se in condizioni perfette, o quasi: un esemplare di questo tipo vale tra i 30 ed i 150 euro, ma solo se realmente in condzioni migliori possibili.

Esistono poi vari errori di conio, nello specifico alcuni in particolari come quelli del 1991, che in alcuni rari esemplari figurano una 10 lire con il lato delle Spighe capovolto rispetto all’altro lato, che hanno un valore comunque importante ma anche in questo caso condizionabile dalla condizione effettiva, ad esempio una in buono stato con questo errore di conio può far guadagnare da 20 fino a 180 euro, in quanto è decisamente rara. Altri esemplari come quelli sviluppati sul finire degli anni 90 che hanno le spighe un po’ più lunghe del normal valgono qualcosa, ma non più di 25 euro.

La 10 lire con la spiga, quanto può valere?

Nel corso del tempo alcuni esemplari particolari hanno portato all’attenzione questa moneta, che in alcuni errori di conio (o presunti tali) risultano essere stati messi in vendita anche per 25 mila euro, si tratta di un esemplare che presenta l’assenza del tradizionale “10” su lato delle spighe presentando quindi solo quest’ultimo valutazione che però non trova conferme ufficiali dai vari portali numismatici in quanto è difficilissimo oggi comprendere la rarità ed il potere di interesse di una moneta del genere, però non esiste una legge che vieta di mettere in vendita un esemplare particolare del genere.

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