La lira italiana è stata non solo una “comune” valuta europea di tipo economico ma ha portato anche all’affermazione di numerose forme di emissione che ancora oggi sono ricordate con affetto e nostalgia, in alcuni casi diverse categorie di monete come le 1000 lire bimetalliche hanno fatto da “ispirazione” per valute successive. Una particolare moneta da 1000 lire in leghe bimetalliche sono mediamente più valevoli di altre. Quali sono?
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Quando immginiamo la 1000 lire, viene in mente quasi istantaneamente la tipica banconota con Maria Montessori, l’ultima ma anche una delle più comuni dell’ambito generale della storia della carta moneta italiana, perà la 1000 lire è stata anche concepita in più di una valuta monetaria, in particolare una emessa negli anni 90 e mantenuta seppur in modo ondivago fino al 2002, ondivago perchè la moneta è stata quasi immediatamente al centro di vari problemi di natura estetica, anche se dal punto di vista del design ha costituito un vero e proprio standard.
L’aspetto bimetallico infatti dapprima adottato dalla 500 lire degli anni 80 (che è stata anche la prima valuta europea ad essere stata sviluppata per l’appunto in due leghe diverse di metallo ma anche la prima a presentare la dicitura del valore in alfabeto Braille), è stato riproposto in chiave “invertita” sulla 1000 lire, sviluppata dalla Zecca di stato dal 1997 e subito balzata agli occhi di diversi elementi anche politici.
Il modello estetico è stato quello dell’Italia turrita, rappresentazione di stampo allegorico che vede questa testa femminile di profilo, mentre l’altro lato è quello maggiormente “discusso” ai tempi in quanto raffigura un disegno che vede parte della cartina dell’Europa ma con i confini sbagliati in cui la Germania risulta ancora divisa in due tra l’Ovest la DDR, a distanza di diversi anni dall’Unificazione della Germania. Il numero di esemplari con questo errore fu rilevanti e fu impossibile sostituire tutte queste emissioni in poco tempo, così il disegno fu modificato in questo errore l’anno successivo…anche se per riparare questa defezione, fu sviluppato un altro errore in cui la Danimarca risulta avere i confini errati. In tutti i casi si tratta di una moneta che ha fatto da “ispirazione” alla moneta da 1 euro, che presenta leghe diverse di metallo ma un aspetto simile, ed anche quella dell’Europa, seppur “non corretta” è simile a quella presente sulle attuali monete comuinitarie.
Il valore generalmente non è alto: la Zecca ne ha coniate in numeri importanti in vari milioni di esemplari, ma alcuni pezzi specifici sono molto più rari, ed in alcuni casi questi sono stati venduti a prezzi molto alti, facendo leva su alcuni dettagli specifici ad esempio parti mancanti nella scritta “1000” oppure in riferimento alla già menzionata “cartina” dell’Europa che risulta essere più volte stata “modificata” da altri errori di conio. Esiste un esemplare che presenta la Germania ancora “divisa” del 2000 che è stata messa in vendita all’importo finale di 10 mila euro!