Da circa 20 anni i centesimi fanno nuovamente parte della storia del nostro paese, in quanto l’euro ha riportato in auge questa forma valutaria. Non è infatti la prima volta che nella storia italiana sono stati utilizzati questi tagli monetari, come i 10 ed i 20 centesimi.
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Le monete più diffuse oggi statisticamente sono quelle da 10, 20 e 50 centesimi, oltre che quelle da 1 e 2 euro, che corrispondono alle forme monetarie maggiormente in uso, naturalmente, sono stati gradualmente abbandonati ed utilizzati sempre meno le varie forme come i centesimi “minori”. Con l’arrivo dell’euro anche il Ministero delle Finanze nei primi anni 2002 dovette avviare una campagna di sensiibilizzazione vera e propria per “ricordare” alla popolazione italiana il valore queste forme monetarie, dopo quasi un secolo in cui i centesimi di lira erano la normalità
Infatti fino alla prima metà del secolo scorso, in particolare a cavallo tra il 19° ed il 20° secolo, anche la lira ha avuto i propri centesimi, come le emissioni da 20 centesimi che sono oggi dei veri e propri pezzi storici, nonchè molto importanti per la storia del nostro paese, da qualsiasi parte la si voglia osservare.
Contando la storia della lira nel paese “unificato”, le monete da 20 centesimi hanno riguardato un contesto storico di oltre mezzo secolo, essendo state coniate fin dal 1861 fino a poco prima della seconda guerra mondiale, seppur in foggie diverse ed in contesti ancora più differenziati, ai tempi il valore era medio, quindi molti cittadini ne facevano ricorso abituale le spese tradizionali, soprattutto fino agli inizi del 900: in prossimità della seconda guerra mondiale molte leghe di metallo furono modificate a causa di una minore disponibilità di alluminio e nichel.
Le più interressanti sono indubbiamente quelle del contesto classico, ossia dalla fondazione del regno d’Italia fino al Novecento, alcune emissioni sono quasi introvabili e possono valere addirittura centinaia di migliaia di euro in alcuni casi.
Può essere ad esempio un esemplare da 20 centesimi del 1863, a ridosso di una nuova Legge Monetaria indetta dal neonato stato italiano, furono completameme ridisegnate le nuove emissioni, con la necessità di disitnguerle accuratamente: la versione da 20 centesimi denominata Stemma in quanto presenta lo stemma sabaudo di Casa Savoia, oltre al volto di Vittorio Emanuele II corrisponde ad una tirature più risicate della storia della monetazione italiana con meno di 500 pezzi sviluppati. Il motivo principale fu l’eccessiva somiglianza di questa emissione con la 5 lire d’oro. Per questo il disegno fu modificato e queste monete sono introvabili: un esemplare può valere almeno 30 mila euro se in buono stato, ma alcuni pezzi in perfetto stato sono stati valutati anche fino a 10 volte tanto!
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