Le banconote comunitariie sono oramai parte della quotidianità riconosciuta e nella maggior parte dei casi si tratta di emissioni dalla grande diffusione anche riconoscibili dal punto di vista estetico: non a caso sotto direttive della BCE le banconote come quelle 10, 20 e 50 euro hanno un aspetto unico. Alcuni esemplari sono inaspettatamente rari e preziosi: di quale si tratta?
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Anche se i collezionisti naturalmente “puntano” alle numerose monete che compongono il contesto comunitario, spesso tralasciando le varie banconote che fanno parte della quotidianità , anche per motivazioni abbastanza generiche: la carta moneta tende naturalmente a degradarsi molto più rapidamente delle varie leghe metalliche che sono impiegate per le monete. L’euro poi nelle forme cartacee non appare così interessante e così diversificato: strutturalmente si tratta di emissioni identiche salvo piccolissimi dettagli che possono sfuggire ai più, come le prime lettere del seriale, che fanno riferimento alla nazione di provieniente, da paese a paese.
Però anche una banconota da 20 euro può valere molto di più della cifra riposta sulle estremità che evidenziano il potere d’acquisto effettivo: per riconoscerle bisogna fare attenzione ad alcuni dettagli, ad esempio il già citato seriale che corrisponde al numero identificativo di ogni banconota. Se il seriale è particolare nella sua composizione ad esempio risulta avere poche cifre e queste sono disposte in un ordine crescente, decrescente oppure particolarmente raro, collezionisticamente parlando l’emissione può valere da 5 fino a 20 volte di più dl valore facciale, come le banconote speecchiate, ossia con il seriale composto da due parti per l’appunto, specchiate (es. S123454321) oppure quelle con poche cifre (es. S37373737).
Incide parecchio anche il tipo di condzione di conservazione che spesso contribuisce allo stato di vendita di un esemplare.
Esistono poi delle 20 euro quantomeno considerabili “speciali” in quanto caratterizzate da una vistosa scritta recata su ambo i lati, “SPECIMEN” che identifica lo stato di “campione” dell’esemplare, Si tratta di una versione concepita appositamente in funzione strettamente diplomatica, non essendo esemplari concepiti l’utilizzo in quanto parte di una collezione che spesso trova il concetto di dono politico.
Ne esistono di tutti i tagli, ma quello forse meno complicato da trovare è proprio quello da 20 euro: il valore, data la specifica particolarità dell’esemplare, si aggira sui 500 euro se l’esemplare è in buono stato, mentre supera senza problemi i 1400 se in ottimo stato senza difetti evidenti, ma una banconota tenuta perfettamente al pari del nuovo può far fruttare fino a 2500 euro come valutazione massima.
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