Se la banconota da 5 euro ha uno di questi numeri seriali diventi ricco: controlla subito

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Le banconote comunitarie fanno parte di un gruppo che è stato concepito per sostituire le emissioni precedenti in modo quasi immediato nel giro di poche settimane, nel caso del nostro paese e la 5 euro che è il taglio “minore” spesso “sfugge” dalle attenzioni degli appassionati, pur costituendo una emissione che in alcuni casi è assolutamente degno di nota. In particolare per riconoscere una 5 euro rara bisogna “far caso” al numero di serie che come per ogni forma di carta moneta in corso di validità, resta il principale metodo per riconoscere e identificare una banconota.

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Il seriale infatti tradizionalmente è l’elemento utilizzato per riconoscere sia la tiratura ma anche il periodo di tempo nel quale la banconota è stata effettivmente realizzata. Già ai tempi della lira molte emissioni ad esempio erano costituite da lettere specifiche che presentate in ordine alfabetico, facevano capire il periodo di stampa, partendo ovviamente dalla A, ma il seriale costituiva anche un elemento per capire le serie sostitutive, che presentavano lettere particolari come X o Z. Con l’euro il tutto è stato normalizzato, e nella maggior parte dei casi il numero di serie è di fatto l’unico elemento che rende un pezzo di carta moneta europeo diverso da nazione a nazione: l’Italia infatti nella prima serie delle banconote sviluppate dalla Banca d’Italia ha apposto sempre una lettera J poi sostituita dalla S per la seconda serie, per il resto il seriale segue una forma di ordine numerico dove la prima banconota di ogni emissione parte da 0.
I collezionisti hanno imparato a riconoscere il grado di rarità dalla composizione, ricordando che tutte le banconote comunitarie sono formalmente composte da un seriale formato da due lettere e dieci cifre.

Anche le 5 euro che spesso passano inosservate perchè dotate di un potere d’acquisto limitato, spesso impiegato per i piccoli acquisti, possono risultare interessanti come poche altre valute, in modo specifico a causa proprio del seriale: è evidente che essendo concepiti per essere i numeri gli elementi da attenzionare alcune combinazioni sono più rare ed in alcuni casi rendono unico un esemplare, condizione che è alla base di qualsiasi oggetto da collezione, banconote comprese.

Ad esempio una banconota che presenta poche cifre diverse nel seriale è considerata da mediamente rara a molto rara, addirittura unica se la cifre è solo 1, ad esempio una banconota che presenta un seriale come S455545666 può valere fino a 5 volte il valore facciale se in ottimo stato (presenta a 3 cifre diverse) mentre se le cifre sono solo due può valere fino a 10 volte il valore facciale (quindi 50 euro se è una 5 euro), mentre l’esemplare unico ad esempio formato da una singola cifra può valere fino 100 volte il valore facciale. Ma anche combinazioni di numeri particolari come quelli “crescenti (ad esempio S12345678) sono estreemamente ambite e possono valere anche cifre a 4 cifre quindi migliaia di euro, anche se è importante trovare il compratore giusto, condizione che grazie al web è divenuta molto più semplice rispetto al passato, del resto l’euro è una valuta attiva da poco più di vent’anni.

5 euro commemorative
La banconota da 5 euro può risultare interessante se presenta un seriale “particolare”.

Molto inflazionate le banconote radar, ossia quelle che hanno un seriale composto in due parti speculari, come 345676543 possono valere fino a 200 volte il valore facciale, anche in questo caso si tratta di valori comunque molto relativi in quanto non esiste una vera e propria forma di “stima precisa” ma solo una concepita sulle leggi di mercato, essendo i seriali generati in modo progressivo e non risultando qualcosa di collezionisticamente interessante in senso assoluto, in tutti i casi.

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