Comune moneta da 1 euro con l’uomo vitruviano fa diventare ricco il suo possessore, ecco quanto vale

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La moneta da 1 euro in Italia nella sua figura principale è riconoscibile come quella con l’Uomo Vitruviano, che ha alle spalle una storia a dir poco interessante e particolarmente antica, non a caso il nostro paese fin dal 2002, anno di adozione “fisica” dell’euro ha optato per raffigurazioni dall’aspetto unico. La moneta in questione è ovviamente comunissima ma in alcuni casi il valore è molto più alto di quello nominale.

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Rispetto a quasi tutte le nazioni ed emissioni, la raffigurazione unica di ogni moneta comunitaria è stato accompagnato da un tipo di scelta adottato, nel caso di quella da 1 euro è stato l’allora ministro dell’Economia  Carlo Azeglio Ciampi (che è stato anche Presidente della Repubblica in anni successivi) ad optare per questa raffigurazione divenuta a giusta ragione iconica, in quanto non solo è un’opera del celeberrimo Leonardo Da Vinci, chiamata per l’appunto Uomo Vitruviano. Ciampi ha optato per questa figur riconosciuta come allegoria del Rinascimento focalizzato sull’uomo come misura di tutte le cose, in cui la moneta è al servizio dell’Uomo e non il contrario.

Dal 2002 in poi la zecca Italiana ha sviluppato vari milioni di esemplari d questa moneta, riconoscibile per la figura centrata in modo simmetrico, con i simboli della Zecca e l’anno di coniatura sui lati. Quasi tutte le monete da 1 euro, anche quelle tenute molto bene come conservazione hanno un valore non alto, pari a circa 2-3 euro. Quali sono quindi le monete da 1 euro che possono valere cifre parecchio più alte?

1 euro uomo vitruviano
La moneta standard da 1 euro è quella con l’Uomo Vitruviano, per quanto riguarda l’Italia. Alcuni pezzi hanno raggiunto valutazioni molto alte. Perchè?

Quelle riconosciute da diversi esperti come uniche, quasi sempre si tratta di esemplari coniati con qualche imperfezione particolare, le più comuni e conosciute riguardano l’assenza di alcuni dettagli, come l’anno di sviluppo o il simbolo della zecca o ancora alcune delle stelle che naturalmente sono disposte tutto intorno su ambo i lati della moneta. E quindi qualcosa di riconoscibile ma che non costituisce per forza un elemento di rarità effettivo: gli errori di conio lasciano uno spazio di manovra effettivo da questo punto di vista, quindi è altresì difficile comprendere il valore effettivo di un esemplare in quanto a rarità ma nessuno vieta ad un possessore di un euro con l’uomo vitruviano di mettere in vendita un pezzo molto diverso dagli altri (ma non modificato in un secondo momento) a cifre anche superiori al migliaio di euro.

E’ il caso di alcuni venditori che hanno effettivamente messo in vendita pezzi dalla natura molto rara e particolare, come quelle prive di anno e firma di zecca per oltre 2000 euro l’una, ed in alcuni casi, pezzi molto ben tenuti di questa caratura hanno portato a guadagni importanti quanto elevati. Il contesto degli errori di conio è come detto qualcosa di molto particolare, non definito ma sicuramente in grado di conferire enormi guadagni potenziali, se si riesce trovare il compratore giusto.

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