La storia del francobollo è indubbiamente quella di un oggetto la cui utilità ha portato ad una nuova affermazione della corrispondenza postale, in quanto se l’abitudine di inviare e ricevere buste, pacchi e quant’altro è molto antica, solo con l’affermazione del francobollo è divenuto più efficiente il funzionamento. Ma l’uso del francobollo è anche prettamente collezionistico, anche culturalmente parlando e trovarne uno “sbagliato” ossia un errore di stampa può portare un singolo esemplare a valere tantissimo.
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L’invenzione del francoboll è databile con l’anno 1840, in pochissimo tempo quella che è sostanzialmente una forma di imposta, una tassa vera e propria corrispondente al costo della corrispondenza, la tradizionale affrancatura. Disponendo il costo in anticipo, il francobollo esenta da qualsiasi pagamento il ricevente, ossia il destinatario, e questa semplice (strutturalmente parlando) invenzione ha permesso una grande forma di affermazione capillare dei servizi postali. Quasi da subito i francobolli sono divenuti oggetti indispensabili in ogni nazione munita di servizi postali sufficientemente sviluppati ma l’invenzione ha anche portato ad una nuova tipologia di collezionisti, contribuendo anche allo sviluppo della filatelia, ossia il contesto scientifico che si occupa dello studio ed analisi dei francobolli.
Come qualsiasi altro oggetto, ad esempio come per le monete e le banconote, gli errori di stampa dispongono spesso un singolo esemplare comune a diventare molto più raro ed ambito in senso effettivo, fattore che ha portato esemplari a valere tantissimo proprio a causa di queste piccole differenze.
Gli errori distampa possono essere spesso considerati non di grande valore ma se alle spalle di una singola emissione esiste una storia ed un contesto interessante e quindi conseguentemente un grande numero di informazioni, ecco che un singolo esemplare può valere parecchio.
E’ il caso del famoso Gronchi Rosa di cui abbiamo già trattato, forse il più famoso francobollo italiano reso tale proprio da una forma di imperfezione, ma è solo uno dei numerosi errori di stampa che nel corso del tempo sono divenuti molto famosi.
Un caso conosciuto corrisponde al Inverted Dendermonde, ossia una serie di francobolli di inizio 900 emessi dal Regno del Belgio con lo scopo di “omaggiare” il luogo del Parlamento della nazione, anche se a rendere famosa questa emissione da 65 centesimi è proprio un errore di conio, un francobollo “sbagliato” che è evidente in quanto la rappresentazione delparlamento è rispetto alla cornice dritta, rovesciato quindi invertito. Solo pochissimi esemplari di questo tipo sono stati mantenuti attivi il secolo scorso ed oggi sono quasi introvabili in quanto l’emissione “aggiustata” è stata effettivamente utilizzata per pochi anni. Oggi è sicuramente il francobollo belga più famoso proprio a causa dell’errore.
Ma quanto vale? Il valore tiene conto anche dello stato di usura del pezzo, un esemplare usurato vale comunque diverse migliaia di euro, anni fa un singolo esemplare è stato battuto all’asta per circa 50 mila euro, e presentava ottime condizioni di conservazione, realisticamente uno praticamente mai maneggiato può valerne senza problemi circa 70 mila euro, anche se non è facile quantificare la disponibilità effettiva di questo francobollo “Sbagliato”.
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