I centesimi costituiscono le “parti” di una valuta intera, che può essere indicativamente la lira, ma anche l’euro, valuta che ha portato la nuova realtà dei centesimi anche nella vita di tutti i giorni, per gli italiani che in molti casi avevano completamente rimosso. Emissioni come quella da 1 centesimo di euro costituiscono forme di moneta quasi sempre mai apprezzate appieno, se non addirittura evitate ma in alcuni casi particolari, esemplari specifici sono riusciti a valere cifre estremamente alte.
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Anche la lira ha fatto ricorso ai centeseimi almeneo fino alla prima metà del 20° secolo, tipologia di taglio monetario poi abbandonato con il successivo nuovo standar della valuta e deprezzamento relativo al periodo, per cui il concetto di centesimo è stato praticamente inutilizzato per mezzo secolo per poi venire “riscoperto” con l’euro che dal 2002, che in Italia ed in numerose altre nazioni, ha iniziato a prendere il posto delle precedenti valute ed emissioni.
Se fin dal principio il concetto di concetto è stato chiaro (100 centesimi corrispondono ad 1 euro), le valute sono state differenziate per aspetto e lega metallica, quelle minori da 1, 2 e 5 cents sono realizzate in acciaio con placcatura in rame mentre quelle da 10, 20 e 50 centesimi in una lega di ottone conosciuta come oro nordico (anche se non presenta tracce di oro vero). Se le seconde sono state tendenzialmente accettate abbastanza rapidamente, tra le “minori” solo il 5 centesimi strutturalmente viene utilizzato: la moneta da 1 centesimo e 2 centesimi sono state considerate largaamente poco utili, scomode ed effettivamente evitabili, al punto che in molte nazioni come l’Italia pur restando valide, la produzione da parte della zecca è stata interrotta e quasi sempre si procede con l’arrotondamento per eccesso o difetto. Questo ha avuto una ripercussione anche per la fase collezionistica, con queste monete considerate poco interessanti, che sono spesso neanche prese in considerazione in modo specifico.
Non è il caso per una specifica moneta da 1 centesimo di euro, divenuta tra le più conosciute a causa di un particolare quanto raro errore di conio, curiosamente errore sviluppato in Italia nel 2002, si tratta del celebre centesimo Sbagliato conosciuto anche come Centesimo Mole Antonelliana in quanto è presente proprio il caratteristico monumento che si trova a Torino, che solitamente è riportato sulle emissioni da 2 centesimi. Di fatto è una moneta da 2 centesimi nelle dimensioni che però ha la struttura facciale col valore nominale da 1 centesimo, errore generato direttamente dalla zecca che nei primi mesi del 2002, quindi nelle prime fasi della coniatura delle emissioni comunitarie in Italia, ha prodotto circa 7000 di queste monete “errate”, quasi tutte dismesse e distrutte eccezion fatta per circa un centinaio di pezzi che è scampato a questa sorte programmata.
La rarità e la storia particolare ha permesso ai fortunatissimi possessori di questo esemplare di poter chiedere cifre molto alte, e la disponibilità estremamente limitata ha portato a valutazioni medie superiori ai 12 mila euro per un esemplare di questo tipo, come da immagine, ma alcuni esemplari “come nuovi” di questo errore di conio sono stati messi in vendita anche per 49 mila euro.
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