La carta moneta che fa parte dell’euro risulta essere sensibilmente meno interessante delle precedenti banconote, non solo italiane, anche perchè trattandosi di emissioni comunitarie sono relativamente meno interessanti e soprattutto indistinguibili tra le varie nazioni che ne fanno utilizzo da oltre 20 anni: emissioni come una banconota da 100 euro sono effettivamente identiche nel modello tra le varie realtà, ma un occhio attento può anche scoprire un “pezzo” raro e particolare, in grado di valere anchee 2000€.
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L’euro ha avuto fin dal principio velleità sviluppate dalle indicazioni della BCE per definire una nuova valuta in grado di mantenere un forte potere simbolico a partire dalle monete, che mantengono raffigurazioni comuni su uno dei lati, corrispondente a quello con il valore monetario e la “cartina” dell’Europa, ma sull’altra estremità sono disposte simbologie inerenti alla nazione di appartenenza, invece la carta moneta presenta modelli architettonici condivisi da tutte le realtà, oggi 27 nazioni (20, se non si considerano le piccole realtà come San Marino, il Vaticano, ecc), per un totale di oltre 350 milioni di utilizzatori.
Per avere un senso di comunità, le raffigurazioni presenti nelle banconote presentano delle forme architettoniche di epoche crescenti, a partire da quella da 5 euro che presenta uno stile classico fino a quelle dal valore più alto, come la 500 euro (non più prodotta). Le illustrazioni non fanno riferimento a veri monumenti ma sono realizzate in modo generico seguendo lo stile europeo così da mantenere vivo il concetto di architettura comune.
Le banconote europee quindi sono “facili” da confondere almeno dal punto di vista delle differenze tra le nazioni, mentre il loro aspetto è stato studiato nelle dimensioni e nella colorazione da essere immediatamente distinguibili: la banconota da 100 euro è ad esempio di colore verde con stile barocco e rococò, ed è considerabile un esemplare dal valore e potere d’acquisto medio alto, ma quali sono gli esemplari più rari?
In generale sono gli esemplari che presentano una forma di codice seriale non comune, ossia il numero di serie che è comprensivo di una lettera all’inizio ed una serie di numeri disposti attraverso un ordine concepito dalla zecca locale. Statisticamente gli esemplari più rari sono quelli che presentano meno cifre differenti oppure con queste che appaiono consecutive, ad esempio 345678 ecc. Ma i pezzi “unici” come quelli formati da una sola cifra possono valere fino a 10 volte il valore nominale, quindi nel caso di un esemplare da 100 euro, è possibile guadagnare 1000 euro se il pezzo è in condizioni perfette.
Ma non sono queste le banconote da 100 euro più rare in assoluto, o almeno non solo: il record spetta ai pezzi “Campione” che sono esattamente quelli in foto, con la scritta Specimen su ambo il lati, collocato di traverso, questi esemplari non sono destinati all’utilizzo normale ma hanno una funzione di dono diplomatico tra le nazioni dell’Unione Europea, ma trovare un esemplare di questo è molto raro. Il valore corrisponde infatti ad una media di circa 1500 euro, tra i 700 euro di un esemplare un po’ usurato e 2000 euro se il pezzo è effettivamente in stato eccellente di conservazione.
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