Il risparmio postale fa riferimento a numerosi “strumenti” di tipo effettivamente economico e finanziario che fanno ricorso alle Poste Italiane nella figura di intermediario nei confronti dello stato: il libretto postale costituisce da tantissimi anni qualcosa di estremaente conosciuto ed utilizzato dalla cittadinanza italiana che da sempre ha un generale rapporto particolare con il concetto di risparmio monetario. Ma un vecchio libretto postale può far guadagnare anche cifre importanti. Quali sono questi particolari libretti postali?
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Ma cos’è un libretto postale? Costituisce la più semplice e quasi certamente la più comune e diffusa forma di risparmio postale, che non si discosta molto dal concetto di libretto bancario, anzi costituisce una sorta di variante meno complessa e maggiormente vantaggiosa nonchè attinente per molti. Se il libretto bancario così come il buono ha una funzione generale di far generare interessi sugli importi accumulati, per il libretto postale la funzione è più quella di un salvadanaio “legale” , ossia un modo per custodire i propri risparmi senza ottenere un ritorno considerevole ma scongiurando ad esempio in parte la stagnazione economica e la perdita quindi del denaro effettivamente parlando. Costituisce questo uno strumento attivo fin dalle primissime fasi di stabilità economica del Regno D’Italia, come principale strumento di risparmio in quanto allora come oggi, non ha veri e propri costi di gestione effettiva, e può essere facilmente chiuso in ogni momento, ma anche gestito direttamente allo sportello aggiungendo o rimuovendo somme di denaro senza vincoli particolari.
Ma il libretto postale costituisce anche un documento vero e proprio che è attivo per l’appunto da quasi due secoli, in molti casi si tratta di “reperti storici” rilevanti, parte del passato che oramai è stato parzialmente messo in “cantina” dalla tecnologia (i libretti moderni hanno una forma sia cartacea che digitale) ma va considerato anche il senso di oggetto storico oltre all’idea di stessa di strumento, in quanto seppur in maniera relativa, il libretto postale genera una minima quantità di interessi ed in alcuni casi questi continuano a svilupparsi. Esiste infatti il concetto di libretto postale dormiente, che tutt’ora è valida per i libretti moderni, che porta un libretto (che naturalmente non ha scadenza vera e propria) ad andare in “standby” se non utilizzato per almeno 10 anni. Un libretto dormiente può effettivamente essere riportato alla condizione naturale prima di questa scadenza semplicemente utilizzandolo, in caso contrario oltre un termine specifico, stabilito annualmente, questo viene chiuso in maniera definitiva, ma il denaro non viene perso: piuttosto viene spostato su un fondo CONSAP che custodisce il denaro fino alla richiesta di riottenimento che può essere effettuata concretamente dal titolare o dai parenti stretti dietro una richiesta che generalmente è di successo.
Un libretto del genere è stato messo in vendita alla cifra di circa 280 mila euro per questo motivo, ma anche come oggetto storico, un libretto postale può effettivamente valere parecchio, anche se risulta essere difficile definire il valore preciso di un oggetto del genere, rappresentando più un documento, una forma di “prova” del possedimento di una quantità di risorse economiche definite.
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