La storia della filatelia italiana è lunga e “tortuosa” e di fatto è iniziata prima di quella del paese stesso almeno a guardare bene gli anni, i primi francobolli sono stati concepiti in anni decisamente distanti dall’Unità d’Italia, il periodo che nominalmente viene fatto corrispondere alla nascita del paese come lo conosciamo oggi, data che ha visto dal 1861 la formazione di unità nazionale. In circa un secolo e mezzo di diffusione i francobolli hanno cambiato ” faccia ” e valore diverse volte, a partire dal prezzo: quanto costa un francobollo oggi rispetto al passato?
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I francobolli sono fisicamente delle emissioni costituite da carta e gomma adesiva che hanno lo scopo di sviluppare l’affrancatura, concetto che ha iniziato a diffondersi proprio dal primo sviluppo del francobollo come viene conosciuto in passato ma anche oggi, ossia una forma di franchigia vera e propria, una tipologia di tassa pagata in anticipo così da esentare da qualsiasi costo il destinatario. Un’invenzione concepita nel 1840 e diffusa quasi immediatamente, data l’utilità che ha permesso alla corrispondenza di trovare una nuova affermazione e diffusione.
Proprio per corrispondere al concetto di affrancatura, i francobolli odierni non hanno un valore fisso, ma molto diversificato, in quanto a seconda del tipo di spedizione e dalle dimensioni della corrispondenza. L’affrancatura quindi è importante nella sua diversificazione proprio perchè non viene corrisposta ad un’unica configurazione ma per l’appunto deve seguire una logica che corrisponde a vari pezzi.
In Italia il francobollo oggi ha un valore medio di 1,25 euro considerando gli ultimi aumenti, con i prezzi dei valori bollati che aumenta in corrispondenza di quello di altri beni dello stato, generalmente in corrispondenza dell’inflazione che ad esempio fa aumentare anche il costo dei tabacchi. E’ interessante concepire che dal 2018 sulle emissioni di francobolli non è più presente la tipica forma di prezzo stampata sopra, ossia il valore ed il costo espresso in euro, ma semplicemente la categoria che sono per la posta tradizionale due, ossia A (per la Posta1 ovvero prioritaria) e B (per la Posta4 ovvero ordinaria), che nello specifico del tipo B, ha un valore di 1,25 € per la corrispondenza tradizionale e di 2,90 € per la categoria B dal peso di 50 grammi, mentre quello della posta prioritaria, corrispettivo alla lettera A costa 2,90€, e comprende un contenuto fino a 100g.
A ben vedere sono aumentate tutte le tipologie di valute per la corrispondenza postale, seppur in maniera minore in proporzione: ad esempio la raccomandata da 20g è passata da 5,60 euro a 5,80 euro ed il Pacco standard da 9,40 euro a 9,90 euro.
Come accennato il costo del francobollo aumenta progressivamente come la maggior parte dei beni di valore, ed anche solo considerato il contesto dell’euro, che esiste attivamente sotto forma di valuta unica monetaria dal 2002, il costo è quasi raddoppiato: una emissione tradizionale poco più di vent’anni fa partiva da un costo medio di 70 centesimi di euro.
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