Uno dei fattori che ha reso le monete progressivamente i perfetti oggetti da collezione è sicuramente la loro potenziale rarità ma anche il fattore legato alla loro condizione di conservazione, soprattutto quando si parla di emissioni corrispondenti a monete rare o anche molto antiche. Pulire le monete rare nel modo giusto è essenziale per evitare una perdita di valore.
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Oggetti quotidiani, ma anche veri e propri reperti dell’epoca della loro emissione, le monete costituiscono uno dei fattori economici ma anche culturali più rilevanti di ogni epoca, in quanto la loro affermazione in epoche oramai molto remote ha permesso di avere a disposizione strumenti dal potere d’acquisto “fisso”. L’ambito numismatico viene spesso legato a quello collezionistico anche se si tratta di due “mondi” paralleli ma diversi, in quanto la numismatica è sostanzialmente lo studio scientifico di monete e banconote, fattori comunque necessari da comprendere per comprendere il valore potenziale di vendita di un esemplare raro e prezioso. Lo stato di conservazione è spesso fondamentale per ottenere un prezzo “giusto” quando si parla di emissioni preziose, ma come bisogna pulire le monete rare senza rovinarle?
Dipende parecchio dal tipo di lega metallica utilizzata ma anche dalla tipologia di contesto: le monete in argento ad esempio necessitano di un bagno in acido citrico per contrastare e rimuovere il tradizionale verderame, ossia la formazione di quella patina verdastra che evidenzia una cattiva conservazione, ma è anche utile utilizzare una ciotola di acqua e bicarbonato di sodio dentro la quale possiamo lasciare in ammollo per almeno un’ora le monete d’argento, sfregandole poi con uno spazzolino morbido.
Se le monete sono d’oro, la situazione è meno difficile in quanto il metallo nobile è inattaccabile dalla maggior parte degli acidi, quindi è sufficiente una soluzione immersiva di acqua e sapone liquido. In tutti casi esiste uno strumento apposito per la pulizia delle monete formato da una sorta di spazzolino con setole di ottone, lo stesso lo possiamo usare anche in corrispondenza di monete che ad esempio sono rimaste a lungo in un contesto umido oppure a contatto con la salsedine: in questi casi per eliminare le incrostazioni è sufficiente tenerle in ammollo alcune ore in una soluzione forma da acqua e olio di vaselina, e poi bisognerà procedere con lo strumento con le setole d’ottone.
Le monete in alluminio generalmente sono resistenti alle intemperie ed agli agenti chimici ma se mal conservate possono sviluppare una forma di agente chimico chiamato “cancro” delle monete d’alluminio, in questo caso si può utilizzare il già menzionato bagno di olio di vaselina o in soluzione di paraffina che ha anche l’utile compito di sviluppare una sorta di barriera per le monete.
Per le vecchie lire, spesso realizzate leghe come Italma, Bronzital o Acmontial è sufficiente lasciarlei in ammollo in una soluzione formata da aceto ed acqua in parti uguali, lasciandole per almeno 2-3 ore, magari lasciandole accanto ad una fonte di calore così da accellerare il processo. Dopodichè sarà sufficiente agire sempre con il medesimo strumento.
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