Indubbiamente sono molte le emissioni cartacee, oltre a quelle metalliche, che hanno contribuito a rendere la lira italiana, dismessa nel 2002, immortale o comunque molto facile da ricordare da parte di chi ha effettivamente fatto ricorso alla vecchia valuta, ma anche da parte dei più giovani collezionisti che hanno “riscoperto” la lira. Una delle forme di banconota “simbolo” è sicuramente stata la 5000 lire, stampata nell’ultima parte di 20° secolo. Un dettaglio come uno specicale numero di serie può valere cifre assolutamente rilevanti.
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Oggi siamo praticamente tutti abituati a fare ricorso all’euro, ma fino a poco più di 20 anni fa la lira era ovviamente la valuta economica utilizzata nel nostro paese, nonchè una delle principali valute europee per diffusione e rilevanza dal punto di vista finanziario. Anche dal punto di vista estetico le banconote italiane del tempo sono immediatamente riconoscibili dalla presenza di personalità molto distinte, spesso inerenti a contesti politici ed ancora più comunemente, artistici. Un esempio è stata proprio la banconota da 5000 lire, in particolare l’ultima in ordine di diffusione che presenta il volto del talentuoso compositore siciliano, uno dei nomi più rilevanti della storia del nostro paese, che ha vissuto una vita molto breve (è venuto a mancare a poco più di 30 anni), ma ha fatto i tempo a sviluppare una serie di opere come La Norma che ancora oggi sono considerate significative dal punto di vista della complessità e del talento espresso.
L’emissione Bellini da 5000 lire è stata anche una delle ultime impiegate nelle ultime fasi della lira, e proprio l’ultimo esemplare di questa valuta in carta stampata, emessa agli inizi degli anni 2000, è stata proprio una 5000 lire. E’ facile da individuare, in quanto domina il colore verde, dove si staglia sul lato destro dell’emissione il volto del giocatore in un celebre ritratto, mentre nella parte centrale è raffigurata una sezione interna del teatro che oggi porta il suo nome. Sul retro della banconota è invece stata disegnata una rappresentazione allegorica proprio della Norma, l’emissione da 5000 lire con Vincenzo Bellini è stata stampata dalla metà degli anni 80 in ottime quantità fino al 2001. Ma quanto vale?
Molto si può comprendere dal seriale delle banconota in questione, che “racconta” una storia di rarità più o meno evidenziata dal numero di esemplari: infatti il numero di serie è diverso a seconda della tipologia di serie, ordinaria o sostitutiva, quest’ultima fa riferimento a tutti gli esemplari stampati in quantità minori per sostituire per l’appunto i pezzi oramai usurati della serie tradizionale, nel caso della 5000 lire sono quelle che iniziano per “X”.
Un esemplare che inizia per XD vale da 5 fino a 25 euro (a seconda delle condizioni di conservazione), un esemplare che inizia per XC da 35 a 100 euro, uno con XB da 50 fino a 450 euro (se le condizioni sono perfette). Ma le più rare sono sicuramente le XA che hanno un valore tra i 500 ed i 1500 euro in modo ancora più specifico gli esemplari XA che terminano con un’altra A possono valere anche fino a 10 mila euro, se presentano condizioni come appena stampate.
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