La storia del gettone telefonico è sensibilmente legata all’appartenenza del contesto culturale, trattandosi di un oggetto da oramai più di vent’anni non più in uso che però dal punto di vista storico ma anche tecnologico merita molto “rispetto”: è stato infatti anche grazie al gettone se le passate generazioni hanno avuto la possibilità di fare ricorso al telefono inteso come oggetto comune. Esemplari come il gettone telefonico 7711 hanno sicuramente costituito un’epoca, ma oggi quanto possono valere?
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Anche se somigliano alle monete, i gettoni, soprattutto per un occhio meno attento ed “esperto” , che hanno avuto una funzione simile al denaro, hanno costituito formalmente uno strumento di sostituzione proprio delle monete. Rispetto a queste ultime infatti le tipologie di gettone hanno avuto uno scopo che non è lo stesso del denaro, non costituivano oggettistiche dal valore definito come le monete, al contrario, nel corso dei decenni il valore, quindi il prezzo di costo dei gettoni è stato modificato per adattarsi alle esigenze di inflazione.
Come intuibile, lo “scopo” del gettone è stato quello di sostituire le monete per utilizzare i telefoni pubblici, situati un tempo piuttosto radicalmente in cabine, ma anche in uffici pubblici e ricevitorie, ad ogni gettone dal valore, come detto, variabile a seconda del tempo, corrispondeva un tempo di telefonata, il caratteristico “scatto”, quindi una telefonata lunga necessitava di più gettoni rispetto ad una di breve durata ovviamente. L’aspetto del gettone è stato simile per dimensioni ma anche per lega metallica dalle monete, spesso sono stati creati in bronzo, ottone ma anche in lege oramai non più cosi utilizzate come l’alpacca, chiamato anche “argento tedesco” o “argentone“, utilizzato almeno fino alla metà dello scorso secolo anche per oggetti di utilizzo comune.
I gettoni coniati per la maggior parte del 20° secolo sono stati sviluppati dal 1959 al 1980, quindi comprendendo il periodo storico del boom economico ma anche l’arrivo in primo luogo della telefonia mobile, con i primissimi cellulari, già dagli anni 80 inoltre il gettone è stato gradualmente sostituito dalle tessere telefoniche, più comode, anche se il gettone come oggetto è stato comunque utilizzato almeno per un altro decennio. Questo modello evidenzia sempre 4 cifre poste sulla parte frontale che indicano rispettivamente anno e mese di produzione, quindi un esemplare che reca 7711 è stato coniato nel 1977 e nel mese di novembre, che è ovviamente il numero 11. Quanto vale?
Dipende dalle condizioni di conservazione ma anche dallo stabilimento che si è occupato del suo sviluppo: questo è evidente dal “logo” che è posto sulla parte centrale del gettone, in questo caso gli esemplari 7711 più rari sono quelli che presentano la dicitura UT, da Urmet Costruzioni. Un pezzo molto ben tenuto può valere quanto una buona moneta d’annata, tra i 10 ed 35 euro anche se in questo caso c’è davvero bisogno di un esemplare tenuto alla perfezione. Alcuni piccoli errori di conio possono eventualmente fa aumentare la valutazione finale, molto dipende anche dal compratore e dallo stato del gettone.
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