Il costo della bolletta costituisce un problema per ben oltre la metà della popolazione europea, italiana inclusa ovviamente, in modo specifico in questi ultimi anni contrassegnati da aumenti spesso insostenibili per intere fasce di cittadini. In questo contesto, fare di necessità virtù corrisponde in molti casi ad un obbligo più che ad una scelta. Attraverso piccoli accorgimenti è possibile ridurre le spese, anche se spesso ci si dimentica del contatore, che va assolutamente attenzionato anche nel suo funzionamento, ed in modo specifico si può perseguire in un errore comune che può far aumentare di molto l’importo in bolletta.
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Il contatore è ovviamente il principale strumento che permette di interfacciarsi con il consumo effettivo, emesso ed attivato dall’azienda elettrica, quasi sempre quella “nazionale”, attraverso le regolamentazioni del mercato libero, viene utilizzato come fattore comune ma anche comunicativo tra il cliente e la società che emette l’energia. Nel corso degli anni il contatore, così come le bollette hanno trovato una vera e proprie evoluzione, che ha reso le fatture più trasparenti ed il contatore maggiormente interattivo (anche se in numerose località sono ancora presenti quelli “analogici”), così da evitare le numerose truffe e “trucchetti vari” spesso concepiti in modo da ottenere fatture di caratura minore.
Un errore comune è quello legato alla lettura dei consumi, ossia un fattore che porta la società che fornisce energia a calcolare l’importo su base mensile o bimestrale prendendo ad esempio quanto si è consumato, proprio con i moderni contatori è possibile effettuare una sorta di lettura approfondita, utilizzando spesso i pulsanti ( o l’unico pulsante) presente per evidenziare lo stato di consumo. In molti casi però questo tasto è assente. Il problema vero per molti che causa consumi non letti in maniera adeguata è il tipo di lettura.
Per tantissime aziende di energia elettrica infatti la lettura viene effettuata attraverso una stima della zona dell’utenza in questione, quindi non tiene conto della reale forma di consumi, ma agisce per “media”, e se gli importi da pagare in bolletta sono eccessivamente sostenuti, è il caso di fare richiesta di una nuova lettura approfondita da parte dell’azienda che è obbligatoriamente tenuta ad “obbedire”. Sulla fattura deve essere presente, che sia questa cartacea o digitale, il tipo di lettura, anche se la miglior cosa da fare è procedere con l’autolettura.
Se infatti le bollette hanno un importo simile mese per mese, è probabile che non sia stata effettuata una lettura corretta, è opportuno procedere in modo autonomo con l’autolettura, che è sensibilmente diversa nel suo procedimento a seconda del tipo di contatore:
Se si possiede un contatore tradizionale è sufficiente leggere sul display centrale le sigle A1, A2, A3 che fanno riferimento alle fasce di consumi, per il contatore elettronico ossia quello con i pulsanti, può essere necessario premerlo più volte fino ad arrivare alla voce giusta. E’ essenziale segnare l’importo evidenziato e comunicarlo alla nostra azienda di energia elettrica, telefonicamente oppure tramite app , ricordando che è necessario comunicare solo le cifre prima della virgola in quanto i decimali non sono considerabili utili per questa funzione.
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