Il costo del carburante è qualcosa di così importante da risultare incidente come valore assoluto per lo “stato di salute” di una determinata situazione sociale, non solo facendo riferimento ai contesti familiari ma più generale uno più ampio, di tipo sensibilmente conosciuto come generico. I vari carburanti sono assolutamente essenziali per la stragrande maggioranza dei trasporti, quindi per la logistica. Il prezzo del carburante è stato spesso portato a “picchi” verso l’alto, così da rendere necessario un bonus contro gli aumenti.
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Il costo di benzina, gasolio ma anche gas naturale è direttamente legato a vari eventi di natura commerciale e socio politica, la Guerra in Ucraina ha portato un enorme cambio di strategie, ma il contesto degli aumenti era già iniziato tempo prima rispetto al conflitto: è difficile infatti trovare una sola motivazione che possa far ricondurre all’aumento, che infatti non è mai continuo e “dritto” ma che spesso, in condizioni di emergenza porta l’esecutivo effettivamente attivo in un paese come l’Italia a dover provvedere con varie tipologie di agevolazioni e bonus, spesso anche sviluppando debiti di sorta che portano anche una spesa maggiore in termini di lungo periodo. Nel corso degli ultimi anni sono stati effettivamente sviluppati alcuni bonus improntati all’operazione di calmierare i costi della benzina e di altri combustibili fossili, come accaduto nel 2022, in corrispondenza proprio del conflitto in Ucraina, che ha fatto aumentare la domanda dei prodotti raffinati fossili, agendo direttamente sulle accise e sulle altre tasse relative.
Sono stati già presi in considerazione tutte le tipologie di bonus attraverso il sistema dei Fringe benefits, ossia forme di voucher comunicati dallo Stato ma di fatto distribuiti a discrezione dei datori di lavoro nei confronti dei dipendenti, in virtù di una situazione di aumenti dei prezzi, ma non al punto tale da giustificare nuove applicazioni effettive di tipo totale, il governo Meloni ha deciso di stanziare 100 milioni di euro, per una forma di Bonus dal calore di 80 da spendere per i carburanti in quelli che attualmente sono 1,3 milioni di beneficiari della card Risparmio Spesa.
Non sono stati forniti finora dettagli maggiori, ma è trapelato in requisito in termini di Isee che non deve essere più alto di 15 Mila euro. Come per altre forme di bonus di questo tipo, le “forniture” del bonus daranno maggior priorità dal punto di vista tempistico alle famiglie con ISEE basso e che dispongono di figli o disabili nel nucleo familiare.
Si tratta quindi di una decisa svolta in ambito di Aiuti nel contesto dei carburanti che come già accennato risulta essere un elemento estremamente incidente che è stato affrontato in maniera diversa dalle precedenti legislature. La prima forma di Bonus Carburante ha agito direttamente sui costi come evidenziato, stavolta invece la strategia optata è decisamente differente.
Chi è già in possesso di una Carta risparmio Spesa, nei prossimi giorni riceverà probabilmente le istruzioni effettive per fare richiesta di ottenimento del bonus in questione, stavolta si è deciso di agire direttamente utilizzando la già criticata da molti parti politiche forma di Social card che ha preso il posto in molti casi del discusso Reddito di Cittadinanza.
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