BTP con rendimenti incredibili: ecco quanto possono fruttarti in poco tempo

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Da ben più di un secolo in Italia lo Stato mette a disposizione strumenti che hanno una importante funzione di investimento, come i buoni fruttiferi postali oltre a quelli bancari. I BTP costituiscono qualcosa di formalmente quanto maggiormente in grado di generare un compendio di interessi relativi sulle somme depositate e mantenute per un certo periodo di tempo. Nel corso dei decenni i BTP hanno avuto scadenze e rendimenti vari e diversificati anche se non tutti mantengono la stessa struttura. Quali sono quelli oggi più interessanti?

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BTP sta per Buono del Tesoro Poliennale, una forma di titolo di stato messo a disposizione dallo Stato italiano sotto forma di obbligazione, Stato che ripaga attraverso le consuete cedole a cadenza semestrale il compendio di interessi accumulati. Ha quindi un funzionamento non dissimile da qualsiasi altra forma di obbligazione bancaria. Il tradizionale compendio dei BTP è considerabile a tasso fisso, fattore che è diverso a seconda della scadenza, e questi titoli di stato così come la stragrande maggioranza di quelli a disposizione viene regolamentato dal Mercato generale dello stato in fase di emissione: questa viene effettuata attraverso delle aste in periodi generalmente di 2 all’anno, nel quale è possibile acquistare attraverso i portali bancari (anche utilizzando l’home banking oppure i tradizionali uffici postali adibiti). Lo Stato Italiano anche quest’anno ha messo a disposizione due date, ma è anche possibile utilizzare i vari strumenti alternativi come il MOT, ossia il Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato dove è possibile acquistare e vendere obbligazioni già vendute a prezzi diversi.

BTP rendimenti
I BPT con tutte le sue varianti costituiscono una delle principali forme di titoli di stato utilizzabili a mo di investimento, in tagli specifici (che partono generalmente da 1000 euro l’uno anche se è possibile acquistarli in “trances”). Quale è il rendimento attuale dei BTP?

Maggiore è la scadenza, più alto sarà il reddito in percentuale ottenuto mantenendo il proprio denaro sull’obbligazione, ma nel corso del tempo lo Stato ha messo disposizione vari tagli, scadenze e tipologie di ottenimento di vantaggi, come ad esempio il tradizionale Bonus Fedeltà, che corrisponde ad un guadagno in percentuale aggiuntivo per chiunque mantiene il BTP fino alla scadenza. Si tratta quindi di uno strumento da investimento tendenzialmente sicuro perchè orientativamente concepito come una forma di investimento nei confronti dello stato.

I BTP hanno oggi un maggiore seguito rispetto agli anni passati, con in alcuni casi “tagli” di buoni del tesoro poliennali con scadenza inferiore al decennio che possono garantire un guadagno effettivo, al netto delle imposte sui guadagni, di poco inferiore al 4 %. Esistono però anche altre tipologie a rischio maggiore, come il BTP Italia, istituito poco più di dieci anni fa.

Rispetto al BTP “normale” la variante Italia risulta avere un guadagno potenziale variabile, essendo questo legato all’inflazione italiana, il rischio potenziale è quindi maggiore ma con questo anche le possibilità di guadagno: a seconda dello stato dell’economia italiana al momento della scadenza infatti il guadagno sarà conseguente.

Questo porta quindi a considerare il BTP Italia come un investimento a scadenza più a breve termine, che però attualmente può apparire vantaggiosa per tassi simili al 4 %.

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