L’idea di ottenere un bonus direttamente dallo stato è divenuto parte della normalità nell’ultimo decennio anche a causa di alcune condizioni di instabilità oppure altri eventi di ampio respiro come l’epidemia da Coronavirus, che hanno evidenziato delle grandi diseguaglianze, che spesso sono state addirittura evidenziate dalle crisi sopraggiunte. Attraverso l’Agenzia delle Entrate sono concepite quasi tutte le forme di bonus, come quello che permette di ottenere una agevolazione che può arrivare fino a 4000 euro.
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L’Agenzia delle Entrate costituisce tradizionalmente l’ente che si occupa del calcolo e dell’erogazione delle cartelle esattoriali ma anche la struttura dello stato che è disposta alla gestione del welfare e delle agevolazioni. Durante gli ultimi anni il concetto di bonus è stato diffuso ed ampiamente utilizzate per disporre quantitativi di risorse in alcuni casi a “scadenza”, o in altri casi disposti ad una quantità di risorse economiche definite. Moltissime forme di bonus sono state prorogate quindi mantenute dall’attuale esecutivo, in altri casi addirittura si tratta di una disposizione di potenziamento, come nel caso del Bonus Psicologo che dato il successo è stato foraggiato con importi sensibilmente maggiori.
Ma anche altre forme di agevolazione, non prettamente improntate a far ottenere una cifra specifica da spendere liberamente ma attraverso un vero e proprio voucher e non solo, sono disponibili ed anche in questo caso l’attuale governo ne ha ampliato la fascia di utenza.
Un esempio è la forma di bonus concepiti per pagare le utenze energetiche oppure i carburanti, vero e proprio problema radicalizzato per tantissime forme di cittadini e nello specifico, di lavoratori che nel corso degli ultimi due anni tra prezzi del carburante e del gas sempre più elevati oltre a livelli di inflazione sempre più cospicui necessitano di bonus come quelli concepiti attraverso il sistema dei buoni in natura, oggi chiamati Fringe Benefits.
Si trata di una forma di buono che viene reso disponibile dallo stato attraverso l’Agenzia delle Entrate e poi dal datore di lavoro stesso che può conferire la possibilità di elargire questi bonus che hanno la struttura del buono, ideato dallo Stato in modo tale da non generare reddito da parte del lavoratore che viene disposto al suo utilizzo, non inficiando quindi sui vari calcoli di stampo economico come l’ISEE.
Già il governo Draghi aveva disposto un bonus di questo tipo con un limite di 258 euro per ogni lavoratore, l’attuale governo ha aumentato il tetto fino a 3000 euro ma come disposto dall’ultima circolare i lavoratori con figli che può arrivare fino a 4000 euro per figli fino a 24 anni a patto che il reddito non superi i 2.840,51 euro. Il bonus in questo caso viene chimato semplicemente Bonus Figli ed ha una funzione specifica nella quantità che il datore di lavoro sceglie di disporre, in quanto questa figura non si trova a pagare tasse o importi che possono rendere l’agevolazione per i lavoratori qualcosa di “penalizzante” per se.