Il codice della strada in Italia non è dissimile in maniera eccessiva rispetto ad altre nazioni europee, dove è comunemente legato alla necessità di mantenere una forma di ordine anche facendo ricorso a sanzioni come le multe oppure alla rimozione di punti sulla patente, metodologia condivisa con altre nazioni del continente. I cosiddetti posti di blocco costituiscono le tradizionali forme di controllo che possono essere relative alle informazioni sul mezzo. Se manca un documento in regola, può scattare una multa fino a 1600 euro.
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A tratti il codice delle strada viene reso più “punitivo” in merito ad irregolarità dovute a mancanze di documenti in regola. In alcuni casi sono inasprite alcune tipologie di irregolarità, come il mancato rispetto dei limiti di velocità, i divieti di transito in particolari aree oppure difetti in relazione al veicolo utilizzato. La documentazione è ovviamente necessaria, e questa viene quasi sempre interpretata sotto forma di quello personale, come la patente, che ha sia funzione di documento di riconoscimento ma anche di abilitazione alla guida del tipo di veicolo in questione, ma anche all’equivalenza cartacea del veicolo stesso, ossia il tradizionale libretto. L’assenza di quest’ultimo porta ad una sanzione che può addirittura portare il fermo del mezzo.
In alcuni casi le sanzioni sono divenute più severe per uno scopo di puro disincentivo a non mettersi in regola: un esempio è costituito dall’assenza di un documento di revisione aggiornato, che è formalmente una appendice del tradizionale libretto che viene per così dire, aggiunto alla carta di circolazione ad ogni revisione “superata”. Su questa appendice sono evidenti i chilometri percorsi fino a quel momento dall’automobile o del veicolo ma anche le capacità di carico e le altre informazioni relative all’utilizzo del mezzo.
La mancanza di un documento di revisione che attesti il tutto oppure un documento non aggiornato (la revisione viene effettuata dopo 4 anni dalla sua prima immatricolazione, successivamente la cadenza diventa biennale, quindi ogni 2 anni) può portare a sanzioni che nel caso di automobili possono attestarsi sui 420 euro di multa ma che in caso di mezzi con rimorchio o che presentano una categorizzazione di peso superiore alle 3,5 tonnellate possono sviluppare, attraverso un controllo tramite posto di blocco, fino a 1600 mila euro, un netto aumento rispetto alla precedente forma di limite che si attestava su circa 900 euro come importo di sanzione massimo.
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