L’euro è ufficialmente la valuta monetaria di gran parte delle nazioni europee, a partire dal 2002 infatti, incluso il nostro paese, le nazioni del vecchio continente hanno mandato in pensione le vecchie valute come la lira italiana. L’euro è destinato a cambiare ancora una volta ma cosa accadrà alle vecchie banconote dell’euro?
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L’euro è una valuta estremamente giovane ma che ha fatto inevitabilmente parlare della propria applicazione fin dai primi anni 2000, per questioni di principio ma anche come funzione politica in quanto molti hanno utilizzato il concetto di euroscetticismo in fase politica ma anche per ritornare su concetti economici già conosciuti ed anche se sono passati oltre vent’anni, molti non hanno ancora realmente digerito il passaggio di valuta nonostante il tempo e le varie strategie utilizzate per normalizzare la nuova valuta che inevitabilmente passa dall’affermazione delle banconote che hanno già visto lo sviluppo di due serie. La prima, diffusa dal 2002 per un decennio abbondante è stata sostituita gradualmente dalla seconda, denominata Europa, che ha iniziato a diventare realtà dal 2012 e gradualmente ha preso il posto di quella originale. La seconda serie è quella oggi maggiormente diffusa e comune, anche se nel prossimo futuro inizierà il processo per lo sviluppo di una terza serie, che dovrebbe diventare realtà probabilmente dal 2025. Le motivazioni che portano la BCE a sostituire le emissioni oltre alla tradizione deperibilità delle banconote è anche legata ai vari strumenti anti contraffazione, che sono sempre più efficaci ed evoluti. Ma le vecchie valute sarannoo ancora valide? La risposta è si, a patto che queste risultano essere in buone condizioni, seguendo una logica diffusa e comune dai tempi della lira, in quanto per sostituire e quindi “cambiare” un esemplare di banconota è necessario disporre di almeno una emissione cartacea poco più grande della metà, anche nel caso di banconote tagliate o mutilate. Com’è noto a livelli continui, le banconote di tutte le nazioni sono progressivamente sostituite con nuove emissioni.
E’ la Banca d’Italia a scegliere e optare per l’eventuale cambio ma molto differisce dalla situazione, in quanto in caso di banconota mutilata è necessario che non sia mancante più del 50%, così da non portare eventualmente ottenere due pezzi sostitutivi. Però come detto molto dipende dalle singole situazioni, in quanto è sempre lo staff dell’istituto di credito ad avere l’ultima parola, se ad esempio le banconote rovinate sono presenti in grandi quantità, può essere necessaria l’identificazione effettiva tramite documento. Ad esempio una banconota che risulta essere danneggiata di proposito potrebbe insospettire proprio per ottenere un esemplare nuovo di zecca.
L’euro in banconota quindi resterà tale a lungo, ma è destinato a cambiare, però i vecchi esemplari anche della prima serie resteranno validi al 100 % anche le emissioni non più prodotte come la 500 euro. L’euro cambia anche in funzione di riduzione degli esemplari dall’alto potere d’acquisto, in quanto maggiore è alto questo potere, e più alte sarannoo le probabilità di essere utilizzate in contesti non propriamente legali (la carta moneta spesso viene indicata come “pericolosa” in quanto favorisce l’evasione fiscale)
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