L’oro è da sempre considerato il “metallo prezioso” per eccellenza anche se negli ultimi decenni pare aver perso parte di quest’aura intoccabile. L’attuale situazione economica però sembra privilegiare la vendita del biondo metallo. Vediamo perchè.
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Pochi minerali al mondo hanno avuto lo stesso potere culturale ed impatto sulle economie dell’oro, che statisticamente è inquadrato da secoli come metallo nobile, categoria che vede la presenza anche di altri metalli ed elementi dotati di numerose caratteristiche non comuni: nel caso dell’oro, che è presente solo in particolari condizioni sul pianeta anche se le ultime tecnologie hanno permesso una disponibilità maggiore.
Tra le principali caratteristiche che hanno reso l’oro addirittura in grado di modificare il corso della storia umana (basta pensare ad aventi come la scoperta delle Americhe, oltre che alle varie Corse all’oro, che hanno alimentato il concetto di ricchezza facile) vanno riscontrati i vari elementi come robustezza, resistenza agli elementi chimici ma anche una grande duttilità, praticamente imparagonabile alla quasi totalità degli altri metalli, che hanno reso l’oro il materiale perfetto per essere lavorato, ad esempio in monete, gioielli e monili.
Com’è noto fin dall’antichità allo stato grezzo l’oro è fin troppo delicato per essere lavorato, e questo porta alle diverse forme di lega di metallo con alla base proprio l’oro, unito ad altri metalli meno nobili, che possono essere argento, rame, o ferro.
Il metallo è stato da sempre al centro delle economie: fino a circa un secolo fa anche le nazioni del “primo mondo” utilizzavano il cosiddetto Sistema Aureo, ossia una economia basata sul possesso di oro che permetteva l’utilizzo di questo materiale anche in fase di scambio come una vera e propria valuta, ma la maggior disponibilità, vari eventi sociali e politici oltre ad altri elementi legati alle economie moderne hanno reso l’oro indubbiamente importante ma meno valevole in senso effettivo.
Negli ultimi anni, con numerose forme di crisi economiche, sono aumentate le richieste di questo metallo come “base economica” e dato che il minerale è presente nella quasi totalità degli oggetti preziosi, in casi specifici vendere oggetti d’oro presenti in casa può essere vantaggioso in quanto il valore dell’oro è in sensibile ma comunque costante crescita negli ultimi anni, quasi del 25 % rispetto allo scorso decennio.
Questo significa che un oggetto realizzato in oro 24 carati, come può essere un lingotto, può portare ad un guadagno di quasi 60 euro al grammo, mentre uno in 18 carati, lega spesso impiegata per la realizzazione di gioielli, porta comunque ad un guadagno potenziale di circa 43 euro al grammo.