Il concetto di Famiglia in una nazione come quella italiana, che ha profondi radici antiche è vivissimo, anche se il tessuto sociale da oramai molti anni come paese del “primo mondo” soffre di una carenza in fatto di crescita, e l’Italia rientra a pieno titolo nella categoria di una realtà che non fa molti figli. Anche per questo motivo molte politiche più riconoscibili sono improntate ad essere applicate proprio alle famiglie , come il Bonus per famiglie concepito in una forma fino a 3000 euro, che permette ad un singolo genitore di poterlo ricevere.
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Le politiche ideate per essere applicate ad un generale contesto di famiglia sono da sempre esistite e sviluppate direttamente dallo stato, come ad esempio gli Assegni Familiari, una forma di supporto economico diretto per le coppie che hanno figli minorenni, concetto che poi è divenuto in Italia l’Assegno Unico universale, che da alcuni anni ha accorpato tutte le forme di agevolazioni di questo tipo.
Ma anche l’attuale governo, oltre a confermare buona parte di questi aiuti, ha anche ampliato altre tipologie di supporto, anche per non far mancare parte delle proprie promesse in campagna elettorale: il bonus per famiglie che può arrivare fino a 3000 euro per ogni singolo genitore di un figlio, attraverso una formula riconosciuta e sensibilmente apprezzata da parte dell’esecutivo attuale.
Si tratta del fringe benefit, il tradizionale metodo adottato da varie forme di stato, non solo quello italiano che corrisponde al compenso in natura, quindi non erogati direttamente come denaro in senso effettivo ma generalmente attraverso dei buoni veri e propri dallo stato ma attraverso le entità come i datori di lavoro, che hanno la possibilità in senso molto generico, di conferire questi buoni per i propri lavoratori dipendenti, in modo specifico se questi presentano una soglia di reddito sufficientemente ridotta, entro un certo limite.
Generalmente i fringe benefits sono concepiti per ammortizzare le varie utenze come le bollette di vario tipo, come quelle di acqua, gas e luce ma anche per il pagamento dei carburanti, nel caso di genitori di figli fino a 24 anni è possibile fino al 31 dicembre 2023 fare richiesta presso il proprio datore di lavoro di questa forma di bonus fino a 3000 euro, invece dei “tradizionali” 258 euro che sono appannaggio in maniera più generalizzata dei lavoratori privati.
Come risulta evidente dalla gazzetta ufficiale i dipendenti con figli a carico, in favore dei quali il Decreto Lavoro, hanno questa possibilità di ottenere questo Bonus, che è completamente escluso dall’imponibile fiscale oltre che dall’IRPEF, in sostanza quindi l’erogazione del bonus in questione non ha un effetto sul reddito del ricevente, e può essere richiesto presentando il codice fiscale del figlio (non ci sono distinzioni tra figli naturali o adottati) direttamente al datore di lavoro che ha la propria discrezione nella quantità in termini di denaro sotto forma di bonus erogato.
Il reddito massimo del dipendente che fa richiesta del Bonus per il genitore è di 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
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