Stefan Radu può essere indubbiamente definito una “bandiera”, oramai tra i non moltissimi “superstiti” di questa categoria che è sempre più rara nel contesto sportivo odierno. Stefan Radu ha legato indiscutibilmente il proprio nome alla Lazio, diventandone un vero e proprio simbolo, dentro ma anche fuori dal campo.
Stefan Radu, che ha legato il proprio nome dapprima alla Dinamo Bucarest, squadra della propria città (vi è nato il 22 ottobre 1986, ha quindi 37 anni), e poi alla Lazio, in cui è approdato nell’oramai lontano 2008, e vi è rimasto ininterrottamente fino a pochi mesi fa.
Nel luglio 2022 il difensore centrale di piede mancino, all’occorenza ha giocato anche come terzino sinistro, aveva annunciato il ritiro alla fine della stagione successiva, che ha visto anche il centrale romeno raggiungere alla fine l’importante record in fatto di presenze di 427, recordman assoluto per la società biancoceleste, considerando tutte le competizioni.
Radu era arrivato nel mercato di riparazione del 2008, proprio dalla Dinamo Bucarest, dove nonostante la giovane età si era già fatto notare, vincendo un campionato, una Coppa di Romania ed una Supercoppa, indossando già la numero 26, che ha contraddistinto gran parte della sua carriera con la Lazio, eccezion fatta per i primi anni: Radu ha esordito in un match di Coppa Italia vestendo il numero 2, la stagione successiva ha optato per il 32, vestendo poi in modo definitivo il 26 per il resto della carriera, che lo ha portato a conquistare con la casacca capitolina per 3 volte la Coppa Italia e per 3 volte la Supercoppa Italiana.
Gli ultimi anni sono stati contraddistinti perlopiù da diversi problemi fisici, che hanno costretto il giocatore a ricoprire ruoli perlopiù di “spogliatoio”, data la quantità di presenza ed esperienza accumulata in oltre 15 anni di militanza.
Meno prolifico la carriera in nazionale romena: dopo aver militato con le rappresentative giovanili, ha vestito per 14 volte la casacca della Romania, prendendo parte all’Europeo del 2008, si è ritirato nel 2013 per divergenze con lo staff tecnico della nazionale.
Lo stipendio iniziale dei primi anni alla Lazio era di poco più di 500 mila euro annui, gradualmente aumentati fino a raggiungere i 2,5 milioni annui, per poi essere ridotti a poco meno di 1,8 nelle annate più recenti.
Si sa molto poco della vita privata dell’ex centrale difensivo: è sposato da molti anni con la connazionale Alexandra, che lo ha reso padre due volte, con la nascita dei gemelli Edoardo Costantin e Alessia Maria.