La lira italiana ha avuto un decorso ed uno sviluppo diversificato in numerose emissioni monetarie in modo specifico quelle diffuse dagli anni 40 in poi, dal dopoguerra in avanti hanno pooi contraddistinto il panorama monetario del nostro paese con un impatto rilevante nell’ambito collezionistico. La numismatica evidenzia come possano essere interessanti anche emissioni molto comuni un tempo come le vecchie 10 lire con la spiga.
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Hanno contraddistinto il panorama del nostro paese dal punto di vista monetario per quasi mezzo secolo in quanto hanno fatto parte di una cerchia di monete tra le più longeve e diffuse dagli anni 50 fino almeno agli anni 90 (anche se la zecca ne ha realizzate fino al 2000). Le 10 lire con la Spiga sono state sicuramente le più diffuse quindi collezionisticamente parlando non si tratta di un’emissione rara o “preziosa” ma non tutti gli esemplari sono uguali, ecco perchè riconoscendo quello “giusto” è possibile ottenere senza dubbio un valore collezionistico rilevante, e che non possono mancare nella collezione di qualsiasi collezionista che si rispetti.
La 10 lire Spiga viene chiamata così proprio dalle caratteristiche due spighe di grano, che contraddistinguono questa emissione coniata dal 1951 al 1956 e poi dal 1965 fino al 2000 anche se la grande diffusione è stata evidenziata proprio dagli anni 60 fino agli anni 90, poi la lira è semplicemente divenuta eccessivamente svalutata, con la consegunenza di rendere emissioni come questa meno utili nelle spese quotidiane.
Sul lato delle spighe è evidente la presenza della firma dell’incisore Romagnoli (uno dei nomi più prolifici in tal senso) in basso, mentre l’altro lato è contraddistinto dalla presenza di un aratro, strumento indispensabile per anticipare la semina dei campi, sullo stesso lato è presente l’anno di coniatura, ed è proprio l’anno un dettaglio importante da valutare. In particolare le emissioni degli anni 50 sono state le più diffuse e comuni ma oggi trovarne una in eccellenti condizioni è abbastanza raro, in particolare un esemplare del 1954 vale mediamente dai 5 fino a 120 euro, se si trova in condizioni pari al nuovo assoluto, attenzione in paricolare agli esemplari del 1951 che spesso fanno parte di falsi, riconoscibili dal metallo più tenero. Tutte le 10 lire Spiga, così come le precedenti (note come Uva) sono realizzate in Italma, una lega di alluminio piuttosto comune nello scorso secolo che ha contraddistinto gran parte delle monete italiane del periodo in quanto adottata a lungo.
Quasi tutte le monete degli altri anni non ha un valore effettivo, anche se in ottimo stato una qualsiasi altra emissione da 10 lire coon la spiga vale pochi centesimi, al massimo 5 euro. Esistono però alcuni esemplari riconosciuti come errori di conio che possono far guadagnare cifre importanti e rilevanti, almenoo rispetto alla valutazione standard che come detto è piuttosto poco interessante: ad esempio alcune monete da 10 lire Spiga del 1991 presentano il lato con l’aratro capovolto, quindi “sottosopra” rispetto all’altro lato, a causa proprio di una irregolarità durante la produzione. Un esemplare di questo tipo vale mediamente tra i 20 ed i 150 euro, in quanto è considerabile molto più raro di altri pezzi.
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