L’oro e le monete costituiscono un connubio così famoso da dessere diventato da sempre simbolico fin dai secoli passati, in quanto tradizionalmente quando immaginiamo un tesoro di monete, come il tradizionale quanto iconico forziere, viene in mente la struttura delle monete d’oro, che sono state e sono ancora una realtà radicata in tutte le culture. Ma non tutte hanno lo stesso valore, ecco alcuni esempi di monete d’oro che valgono molto di più del comune peso specifico.
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L’oro costituisce un materiale estremamente valevole e durevole, nonchè per forza di cose data anche la sua diffusione medio – bassa sul pianeta, si presta decisamente bene ad essere lavorata. La risorsa corrisponde ad uno dei principali beni economici (ma non solo) in grado di mantenere un valore concretamente alto anche a distanza di tempo, in quanto associato ai beni rifugio, ossia tutte quelle risorse che sono così ambite ed influenti sul mercato della borsa valori da essere sostanzialmente considerate affidabili. E l’oro è da sempre considerato il materiale più pregiato per coniare monete, non a caso anche tantissime valute del passato ma anche del presente sono state sviluppate in qualche lega d’oro particolarmente pura.
L’oro infatti è un materiale che per forza di cose non può essere utilizzato “puro” ma unito ad altri metalli (generalmente si fa uso del rame o stagno) così da migliorarne la resistenza, e sebbene l’Italia da molti anni non produca più valute in corso di valore in oro, altre realtà come il Regno Unito mandano avanti una lunga tradizione di emissioni dall’alto contenuto d’oro, come ad esempio le monete sovrane, ossia emissioni da investimento che hanno una lunga storia alle spalle, un esempio sono le emissioni con la Regina Elisabetta II, sul trono per oltre 70 anni, dal 1952 fino al 2022, anno in cui la più longeva sovrana della storia britannica è venuta a mancare. Una delle monete d’oro più importanti della storia recente inglese è la Sovrana del 2002, ossia quella concepita per celebrare il 50° anno di regno di Elisabetta II, condizione che ha reso questa moneta rarissima, anche perchè esteticamente diversa da altre, con lo scudo coronato del Regno Unito ed il ritratto di profilo della regina. Questa moneta sta rapidamente salendo di valore dai canonici 400-500 euro per singolo esemplare di una “sovrana” fino ad oltre 1000 euro in parecchi casi e diversi dati evidenziano che il trend può crescere ancora.
Ma anche le vecchie lire italiane sono in alcuni casi molto interessanti anche se in oro sono state coniate solo emissioni fino alla 2° guerra mondiale, oggi molto ricercate per la loro rarità come la 20 lire in oro datata 1912 Aratrice coniata in poche migliaia di esemplari che oggi vale mediamente tra i 1500 fino a 9000 euro dato il valore storico e collezionistico, in quanto la raffigurazione dell’Aratrice dal punto di vista simbolico è molo rara sulle monete italiane. Esistono anche versioni di questa emissione praticamente introvabili emesse in poche decine di esemplari che fanno capo a collezioni molto specifiche ed ambite, che oggi possono far valere una moneta da 10 lire Aratrice anche 25 mila euro!