Le monete antiche, corrispettive degli esemplari coniati nel corso dei secoli passati sono spesso a metà tra l’ambito collezionistico e quello puramente storico, in quanto un esemplare di moneta antica può fare riferimento ad entità politiche oramai “estinte”, condizione che rende un esemplare potenzialmente interessante. E’ il caso di questa rara moneta del conte Sanseverino, figura politica di grande rilevanza per tutta la seconda metà dell’Ottocento
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San Severo oggi è il nome di un comune situato nell’introterra pugliese, che fa capo al santo patrono di varie località anche di altri paesi , come Severino ma è anche il nome di Alfonso Sanseverino Vimercati, affermato nobile ma anche figura politica che durante i primi anni del Regno d’Italia ha ricoperto vari incarichi politici di grande rilevanza in varie città (è stato ad esempio prefetto della città di Napoli per quasi un decennio, oltre ad essere stato consigliere comunale a Milano ed assessore nel
periodo dal 1873 al 1879.
Figlio di un senatore, ha avuto una vita estremamente incidente nella vita politica di quella che all’epoca era considerata una sinistra moderata e discretamente progressista per il periodo, ha avuto un impatto importante nell’ambito dell’editoria e nello svilippo di incentivo delle industrie, ad esempio è stato il fondatore della Banca Commerciale Italiana e del Corriere di Milano, quotidiano stampato fino all’inizio della seconda guerra Mondiale.
Questa moneta non aveva un valore ufficiale per lo stato italiano ma è qualcosa di estremamente particolare, al pari di un gettone, coniato in ridottissime quantità che riporta avere un valore specifico di “50”, mentre oltre al volto del politco, divenuto senatore fino alla sua morte, avvenuta nel 1907 sul retro è possibile vedere il torrione medievale (dongione) di villa Griffoni Sant’Angelo, luogo che ha fatto parte delle varie proprietà ereditate ed sviluppate proprio da Alfonso Sanseverino Vimercati. Questa moneta non aveva un valore legale effettivo, fu probabilmente concepita a mo di ostentazione in quanto l’influenza del proprio operato in ambito commerciale era estremamente elevata, e sotto la sua gestione, furono prodotte queste monete che non erano nominalmente tollerate dallo stato italiano, utilizzata in fase commericale nei pressi di Castel Gabbiano, borgo costruito intorno al castello di proprietà della famiglia Vimercati per diverse generazioni, oggi comune che fa parte della provincia di Cremona, in Lombardia.
Proprio una di queste monete, che era stata “trafugata” nei decenni passati, è stata riportata attraverso un lavoro di profonda ricerca da parte di esperti numismatici ed appassionati. Una singola moneta di questo tipo non convenzionale è stata realizzata in lega argentata e presenta dimensioni dal diametro di poco più di 277 mm per un peso gr. 6,89.
Difficile stabilirne la rarità ma è quasi introvabile, in quanto il ritrovamento è stato considerato importante per i piccolo comune oggi ancora fortemente legato alla famiglia di appartenenza del facoltoso sensatore. Quanto vale? Difficile definirlo, anche se alcuni hanno considerato un termine economico di circa 10 mila euro, se in ottimo stato un esemplare in condizioni ancora migliori di quello ritrovato può essere ragionevolmente venduto per 30 mila euro.