Bitcoin è stata la prima forma di criptovaluta disponibile, ed ancora oggi è quella principale in termini di capitalizzazione e diffusione. Diversi eventi hanno portato un calo di Bitcoin nel valore, dopo soglie importanti raggiunte negli anni passati, ma cosa accadrà nel prossimo futuro?
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L’impatto ottenuto dalle critpovalute devono per forza di cose parecchio proprio a Bitcoin, la prima tipologia di valuta digitale che sfrutta strutture e concetti diversi da qualsiasi altra forma di risorsa conosciuta prima degli anni 2000: partita in sordina, ed appannaggio di pochissimi per diversi anni, il successo di Bitcoin è stato spesso legato ad eventi molto specifici che nel corso degli anni hanno portato il valore a subire enormi incrementi ma anche “crolli” importanti.
In particolare il contesto Covid, contrassegnato dalla pandemia globale ha indubbiamente contribuito a far conoscere la funzionalità di Bitcoin (e conseguentemente di tutte le altre criptovalute che nel corso del tempo) sono state diffuse, ma anche le criticità, che portano ancora oggi queste risorse digitali ad essere molto condizionabili del valore, “vittima” del proprio funzionamento decentralizzato e quindi “slegato” da un controllo centrale come il tradizionale denaro.
Il 2023 è stato da questo punto di vista quasi “stabile” per gli standard della valuta basata su crittografia ma diversi eventi come l’oramai conclamata influenza sul valore conferita da personaggi come Elon Musk, che già negli scorsi anni ha avuto un forte impatto sia in positivo che in negativo sul valore, come evidenziato anche nelle scorse ore: secondo indiscrezioni il magnate, proprietario di Space X e Tesla avrebbe venduto varie centinaia di milioni di dollari in Bitcoin, provocando quindi una forma di allarmismo e portando il prezzo a calare in poco tempo (oggi è valutato circa 26 mila dollari, circa il 12 % in meno rispetto a pochi giorni fa).
Ma un evento slegato a Musk potrebbe essere positivo per le criptovalute, ovviamente Bitcoin in testa: la SEC, vale a dire Securities and Exchange Commission, la Commissione per i Titoli e gli Scambi degli Stati Uniti, un ente federale della nazione che si occupa della regolamentazione finanziaria pare oramai intenzionata a regolarizzare l’utilizzo degli EFT, una tipologia fondo indicizzato negoziato in borsa che potrebbe conferire maggiore libertà da parte di chi è interessato ad investire nelle criptovalute.
Resta però un momento piuttosto difficile da “decifrare” quello attuale, per questo resta molto complicato anche solo prevedere cosa accadrà in futuro.
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