Le risorse come i metalli preziosi hanno più volte perso e riguadagnato valore e quindi tendenza nei vari mercati internazionali come quelli moderni, e seppur le risorse sono ovviamente distinte per utilizzi e applicazioni, restano in qualche modo “parallele”. Dopo i rialzi dell’oro che sono stati evidenziati proprio da costanti considerazioni di tipo finanziario, anche l’argento sta sensibilmente “aumentando” nel valore, evidenziando capacità di rialzo non comuni.
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L’argento è considerato come il meno raro, per presenza sulla crosta terrestre, tra le tipologie di metalli nobili, una ristretta cerchia di risorse che godono di alcune caratteristiche comuni estremamente importanti al punto da essere utilizzati attivamente da secoli per le applicazioni più disparate, incluse quelle economiche. Per secoli l’argento è stato il principale e più naturale sostituto dell’oro per caratteristiche, duttilità ma anche resistenza e lucentezza.
Si stima che la valutazione economica massima relativa a questa forma di elemento chimico, conosciuto per la tipica lucentezza e duttilità, è stata raggiunta intorno al XVII secolo per poi perdere sensibilmente quanto continuamente valore, a causa di eventi molto diversificati che hanno portato questo importante metallo a trovare sempre più spazio nelle applicazioni comuni, quindi diventando qualcosa di più simile ad una risorsa di pregio, almeno in apparenza, rispetto ad un metallo prezioso. Questo iter è stato confermato anche dall’oro, che però gode ancora di una grande “fama” che è in rialzo, trattandosi dell’argento di un elemento che oggi rientra nella generale categoria di metalli preziosi, spesso le sue fortune o le “sfortune” in termini di discese e risalite proprio al petrolio e all’oro.
Oggi circa 1/3 dell’argento raccolto e “raffinato” trova applicazioni nei vari contesti industriali, in categorie come quelle mediche, ingegneristiche ma anche molto specifiche come nell’ambito del fotovoltaico, a causa dell’impiego per la creazione di pannelli solari.
Per questo la domanda di argento è sempre comunque elevata, e con la penuria di risorse ugualmente applicabili in quanto ad affidabilità anche l’argento comune, quello che troviamo in casa, come i pezzi di argenteria, possono risultare utili se venduti “a peso”.
L’argento tradizionale presenta valori espressi in millesimi che evidenziano la quantità di metallo puro in un oggetto, quelli comuni presentano millesimi come 800 e 925, che evidenziano proprio la presenza di argento puro in 800 e 925 parti su 1000. L’argento più puro risulta essere quello sviluppato per ambiti economici ed è definito 999.
Il valore di tutto l’argento in ambito economico è in ascesa, oggi la variante 925, decisamente comune per i gioielli viene venduta ad una valutazione media di circa 470 euro al kg.
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