In tantissimi casi i gioielli sono sviluppati e concepiti per essere realizzati in oro, una delle tipologie di metallo “nobile” più diffuse e riconoscibili sia per l’aspetto lucente ma anche per le numerose doti. Trattandosi di un minerale tendenzialmente raro, capire se i gioielli in oro sono autentici e di valore risulta essere un fattore estremamente importante da sempre. Come capire se i gioielli in oro sono di valore?
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L’oro è stato quasi certamente il primo metallo solido “scoperto” dalla specie umana fin dalla Preistoria anche se solo in epoche successive la reale utilizzabilità è divenuta evidente grazie alle prime forme di metalluriga che hanno inevitabilmente condizionato il contesto manufatturiero in senso ampio del termine, condizionando anche l’oggettistica di pregio. L’oro resta uno dei materiali che sono naturalmente più “imitati” sia in maniera lecita, ossia non presentadosi come oro da parte dei produttori di gioielli ma anche in modo “poco onesto”, anche se un occhio ben allenato ed esperto è in grado nella maggior parte dei casi di comprendere quando effettivamente un oggetto risulta essere in oro oppure in altri metalli.
Strutturalmente è impossibile replicare l’oro con “successo” trattandosi di un minerale che ha doti di duttilità, stabilità e resistenza ma anche di capacità di essere lavorato come pochissimi altri, al punto che allo stato “grezzo” è addirittura fin troppo tenero e tende a rovinarsi facilmente. Per questo motivo da millenni questo ed altri metalli realizzati in oro presentano delle diciture, solitamente effettuate attraverso una punzonatura che presenta la caratura o il valore espresso in millesimi, come nel caso dell’argento che risulta essere nella maggior parte dei casi espresso proprio in millesimi su una scala quindi da 1 a 1000.
La caratura dell’oro quantifica la presenza di oro puro in una scala fino a 24, con 24 che è il valore massimo (l’oro in questo caso è puro 99,9 %). I gioielli presentano spesso gradazioni e quindi carature minori, come 18 o 14 carati se sono gioielli dal costo medio sensibilmente elvato, generalmente bisogna cercare la punzonatura in luoghi spesso poco evidenti, che identificano la tipologia di dicitura 18k o 14k. Quasi sempre i gioielli in oro recano, se sono sufficientemente moderni, delle lettere che identificano il codice del fabbricante.
Esistono poi vari test per verificare se l’oro è sufficientemente presente in un oggetto oppure quando questo non è presente affatto: ad esempio si può sfruttare una calamita, ossia un magnete sufficientemente potente da essere in grado di far percepire se un gioiello è realizzato in oro. Infatti questo metallo non è ferromagnetico quindi se presente non viene “attirato” dal magnete, ma se diversamente risulta essere “attratto” questo indica la presenza importante di altre leghe metalliche meno pure.
Sostanzialmente se un gioiello che presenta una punzonatura da 18 carati risulta essere attratto da una calamita sufficientemente potente, in realtà contiene un ammontare di metalli “non preziosi” di quanti ne dovrebbe avere: ogni oggetto d’oro infatti è costituito anche da metalli meno nobili come rame o argento.