Il campo economico delle risorse basate su metalli è da sempre fonte di dibattito in particolare nel mondo moderno, ed anche il rame rientra in modo quasi naturale in questa categoria pur essendo nominalmente meno “pregiato” di tante altre risorse comuni. Il rame usato, anche quello che si trova naturalmente in casa, può infatti essere naturalmente considerato come merce di vendita, anche perchè il prezzo di risorse simili è in aumento.
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Ciò che determina l’appetibilità economica di un metallo sufficientemente ricercato è soprattutto la disponibilità ma anche e soprattutto la duttilità, e pochi possono manifestare e rendere evidente un contesto così disparato come il rame, che è stato uno dei primi metalli rientrare di diritto tra quelli più importanti della storia umana. Del resto addirittura un’epoca molto vasta è stata soprannominata età del rame che ha manifestato le prime forme di utilizzi di oggetti composti da questo materiale, che è alla base di numerose leghe metalliche, tra le quali il bronzo.
Il rame infatti oltre ad essere naturalmente sufficientemente sostenibile e disponibile in buona parte del mondo (nel contesto del vecchio continente si trova soprattutto nell’area del Caucaso ma anche nella zona corrispondente alla Turchia e Grecia), è dotato di diverse doti strutturali come duttilità, resistenza, e punto di fusione non eccessivamente instabile, rendendo possibile sviluppare per l’appunto leghe molto diversificate e particolarmente adatte sia ad essere concepite per l’artigianato quanto per gli utensili comuni. Nel corso del tempo il rame ha avuto un ruolo sempre meno “economico” almeno direttamente parlando ma la sua forma di utilizzo è stata sempre maggiormente diversificata, in particolare dalla rivoluzione industriale che ha evidenziato la capacità conduttiva di risorse come questa. Oggi come in passato il rame non è prettamente utilizzato e concepito nell’economie dall’ampio respiro ma come risorsa di scambio è in grado di generare profitti decisamente considerevoli, in particolare in condizioni di instabilità e crisi. Non a caso è una delle risorse maggiormente “circolanti” nelle economie sommerse, ossia quelle non ufficialmente “riconosciute” dallo stato, proprio perchè pur essendo riconosciuto come risorsa, la maggior parte della sua applicazione non è economica almeno ufficialmente parlando.
Il rame viene anche riciclato in buona quantità e riutilizzato una volta fuso e riutilizzato, per questo sono molti i gestori di questi metalli che acquistano “a peso” il rame di diverse qualità. Come per altre risorse anche per il rame si tratta sostanzialmente di un valore quello del prezzo che è in sensibile cambiamento in questo periodo storico, generalmente è soprattutto la domanda a condizionare il prezzo oltre che la disponibilità del momento che resta il “fattore ultimo” in molti casi.
Il rame lavorato necessita di una forma di ritrasformazione per essere riutilizzato per questo motivo questa variante può essere venduta a circa 5 – 7 euro al kg, mentre un rame di buona qualità pronto per essere lavorato può sensibilmente sfiorare i 9 euro al kg in fase di vendita.