Il concetto di valuta europea è stato a lungo concepito come un elemento naturalmente divisivo per le singole nazioni che compongono quella che oggi viene denominata Eurozona, ossia il compendio di realtà del vecchio continente che in alcuni casi in momenti diversi hanno portato ad adottare l’euro. In futuro una banconota in particolare come già avvenuto nel recente passato sarà dismessa, ma sarà ancora utilizzata?
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L’euro è oggi una valuta per forza di cose estremamente ampia e diversificata che porta ad essere utilizzata da oltre 350 milioni di cittadini comunitari, l’ultima nazione in ordine di tempo ad aver adottato la valuta resa disponibile dal 2002 dal punto di vista fisico (finanziariamente parlando l’euro “esiste” dal 1999) è stata la Croazia proprio in questo 2023. Tutte le nazioni hanno una discreta libertà nello sviluppo delle banconote però generalmente devono mantenersi nelle disposizioni dichiarate dall’Unione Europea attraverso la Banca Centrale Europea.
Alla fine dello scorso decennio la produzione dell’esemplare da 500 euro è stata sospesa gradualmente per tutte le nazioni, per motivazioni non inerenti alla poca utilizzabilità (anche se è sicuramente, dato l’alto valore di acquisto, uno dei motivi rilevanti) ma semplicemente perchè considerata a rischio favoreggiamento di attività illecite, essendo facile spostare ingenti quantitativi di denaro utilizzando un taglio così alto, corrispondente in molti casi a quello che viene considerato quasi “mezzo stipendio medio” in pochissimo spazio. In un ambito oramai contraddistinto dalla valuta elettronica, molto più sicura ed affidabile soprattutto per gli stati e le entità centrali, una valuta come la 500 euro già comunque poco diffusa per il cittadino medio è stata poco comune, è stata considerata sacrificabile.
Attività come il riciclaggio di denaro ma anche i finanziamenti poco chiari e poco trasparenti spesso avvengono proprio con l’uso di contanti, condizione che ha anche portato la polemica a dir poco polarizzante tra obbligo di POS che nel corso degli ultimi anni ha occupato una buona fetta di dinamiche anche politche, tra le forza generalmente di destra orientate ad aumentare la soglia di pagamento al contante, e quelle contrapposte che invece avallano e incentivano il denaro elettronico, generalizzando molto.
Dal 2024 partirà il nuovo iter che porterà la produzione della 3° serie delle banconote comunitarie, condizione che porterà quasi certamente anche la banconota da 200 euro a fare la stessa “fine” di quella 500 euro, probabilmente dal successivo 27 gennaio 2025 la produzione di tutta la nuova carta moneta, che sostituirà progressivamente quella già presente, non vedrà la presenza di questo esemplare, per le medesime motivazioni presentate per la 500 euro.
Tuttavia sia le banconote da 500 euro, che quelle da 200 euro anche se non saranno più prodotte (nell’ultimo caso è tutto da confermare in ogni caso), il loro valore e quindi la possibilità di cambiarle resterà intatto, senza alcuna forma di scadenza: con la cessazione della stampa di queste banconote infatti è stato promesso già con la fine dello scorso decennio una forma di “garanzia” in tal senso da parte della BCE.