L’idea di investimento in Italia costituisce storicamente una realtà molto conosciuta anche se culturalmmente si tratta di una forma applicativa che non sempre viene concepita nella sua importanza, ma il successo dei buoni fruttiferi postali testimonia una tendenza che da quasi due secoli rende gli italiani un popolo di più che affermati risparmiatori. Ma quanto rendono oggi i buoni fruttiferi postali?
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Il buono fruttifero è una delle tipologie di strumenti finanziari messi a disposizione dal contesto italiano, da parte del Regno d’Italia prima e dalla Repubblica italiana poi che permettono attivamente di risultare uno strumento utile per evitare la perdita di valore dei propri risparmi, qualcosa di simile ad un libretto bancario ma strettamente legato all’idea stessa di essere uno strumento postale. L’intento è quindi di associare una quantità libera, a discrezione del cliente, ad un libretto che nel corso degli anni genera degli interessi in percentuale, come qualsiasi altra forma di strumento simile ad esempio di tipo bancario.
Assieme ai libretti postali, che sono sostanzialmente la stessa cosa a livello strutturale ma in forma “light”, costituiscono il contesto del risparmio postale, ossia tutti gli strumenti di Poste Italiane che in accordo con la Cassa Depositi e Prestiti permette di sviluppare una forma di guadagno progressivo, risultando maggiormente vantaggiosi dal punto di vista econonomico per un’ampia platea di cittadini.
Un buono postale infatti può avere varie scadenze, ossia periodi temporali entro i quali la loro efficacia termina e sono terminati gli interessi da accumulare, ma può essere aperto, gestito e chiuso a costo 0, inoltre gli importi di denaro associati sono favoriti da una tassazione agevolata al 12,50 per cento.
Esistono oggi tantissime tipologie di Buono fruttifero postale, a partire da quello standard, definito per l’appunto Ordinario che sviluppa interessi per 20 anni al massimo, interessi che sono maturati dopo un anno dalla sottoscrizione e poi ogni sei mesi con Il tasso annuo lordo del buono fruttifero ordinario raggiunge il 3%, quindi ogni 12 mesi gli importi accumulati generano questo “guadagno”.
Esiste poi la forma di Buono Fruttifero Postale per Minorenni, sottoscrivibile da parte dei genitori, un parente o anche un conoscente nonchè tutore nei confronti di un minore, questo buono può garantire un incremento sotto forma di interessi pari ad un ammontare di 4,50% annuo lordo e gli interessi crescono insieme al minore fino al raggiungimento della maggiore età.
C’è poi il Buono 3×2 con la possibilità di rinnovarlo costatntementee 6 anni, ottenendo fino al 2,25% annuo lordo, una forma di buono “continuativo”, mentre il buono 3×4 che genera un 2,75 % annuo ha una scadenza di 12 anni, ma questa formula permette di ottenere completamente il rimborso dopo 3, 6 o 9 anni dall’inizio.
Si tratta solo di alcuni tra i principali Buoni Fruttiferi postali, che sono sottoscrivibili attraverso il proprio ufficio postale oppure attraverso il sito ufficiale adibito da parte di Poste Italiane, che evidenzia anche precisamente una forma di proiezione sul “guadagno” tramite interesse degli importi.