Le vecchie lire valgono ancora qualcosa? Si possono scambiare in euro? La risposta è assurda

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Da circa una ventina di anni la lira come altre valute è stata sostituita dall’euro, in particolare dal 2002 nei primi mesi dell’anno, dopo alcune settimane in cui le due valute hanno coesistito, dal 1° marzo dello stesso anno la lira è ufficialmente uscita di scena, ed è divenuta fuori corso. Ma le vecchie lire hanno ancora un valore finanziario, e si possono scambiare in euro?

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Il progressivo abbandono della che ha evidenziato la necessità di adattamento non così semplice è stata arcuita da una netta idiosicrasia netta nei confronti dell’euro, per valore ed aspetto molto diverso dalla vecchia valuta, processo che nel corso del tempo anche per una questione generazionale ha permesso una maggiore forma di accettazione da parte degli italiani, popolo tradizionalmente poco amante dei grandi cambiamenti. In Italia i due mesi messi a disposizione di “condivisione” di lira ed euro non sono stati sufficienti per molti, in quanto durante questo periodo di tempo la popolazione italiana ha dovuto cambiare tutte le proprie monete e banconote con la nuova emissione, rispetto ad altre nazioni come la Germania, dove la possibilità di convertire la precedente valuta con l’euro è stata prolungata per diversi anni dopo il 2002, in Italia questo non è stato effettuato, ed è stato il 28 febbraio 2002 l’ultimo giorno utile per cambiare lira con euro.

Ma è veramente così? E’ un tema che a tratti ancora oggi ogni tanto “salta all’occhio” dal punto di vista informativo, in quanto in casi non così rari casi diversi italiani scoprono vecchi “tesori” in alcuni casi corrispondente a molti esemplari delle vecchie lire anche in maniera molto cospicua, ma oggi esiste un modo per poterle convertire, a distanza di oltre vent’anni?

La Banca D’Italia è stata piuttosto lapidaria fin dal principio, qualsiasi forma di emissione delle vecchie lire non possiede alcuna forma di valore economico, condizione che non permette quindi poter usufruire magari di vecchie eredità trovate in vecchi mobili o edifici, anche al netto di richieste ufficiali, oggi qualsiasi tentativo di cambiare il vecchio conio risulta essere inefficace, condizione che ha portato anche a diversi cittadini a protestare in maniera veemente.

A distanza di vent’anni è possibile “scambiare” le vecchie lire con l’euro?

Esiste anche il concetto inoltre di rivalutazione storica, che prende ad esempio in maniera effettiva il potere d’acquisto delle valute di lira ed euro nel corso del tempo, in particolare esiste uno strumento che permette esattamente di comprendere il valore delle vecchie lire anche paragonate all’attuale forma di potere d’acquisto prendendo come lasso di tempo un qualsiasi anno dalla proclamazione dell’Unità d’Italia fino al 2002.

Attraverso lo strumento a seguire, è possibile comprendere attivamente quanto il potere d’acquisto è cambiato nel corso dei decenni sia in relazione alla vecchia lira ma anche nei confronti dell’euro.

Lo stato in realtà ha lasciato una forma di “scappatoia” in relazione alla capacità di convertire le vecchie lire, anche se questo risulta effettivamente possibile esclusivamente se attraverso una opportuna documentazione definita richiesta di cambio, il cittadino è in grado di dimostrare di aver fatto richiesta di cambio della somma di denaro tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012 a patto che sulla richiesta di scambio risulti effettivamente possibile l’attestaziione del documento da parte dell’istituto di credito.

Esclusivamente le banconote però risultano essere ancora, attraverso questo sistema, possibili per lo scambio in euro, in tutti gli altri casi la Banca d’Italia considera le vecchie banconote italiane formalmente come “carta straccia” dal punto di vista economico, ed utilizzabili al massimo come oggetti da collezione, come del resto abbiamo anche esaminato in più di un’occasione.

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