Libretto postale vecchio: se lo possiedi vale più dei soldi all’interno [FOTO]

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Il concetto di risparmio postale è qualcosa di insolitamente antico per il nostro paese ed ha rappresentato uno dei primi esempi di strumenti concepiti esclusivamente per questa funzione, ossia quella di poter evitare la progressiva quanto inevitabile perdita di potere d’acquisto del denaro. Il libretto postale ha avuto essenzialmente una diffusione costante che non si è mai arrestata, anche se la vera diffusione capillare è stata evidente durante il 20° secolo. Un vecchio libretto postale può valere cifre molto importanti, anche se molto dipende dall’anno e dallo stato di conservazione.

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Ogni forma di oggetto un tempo comune può essere effettiamente interpretato come qualcosa di valore: i libretti postali hanno avuto un ruolo importante, come un vero e proprio “salvadanaio” ma anche uno strumento paragonabile ad una versione “light” di un Buono Postale o Bancario, in quanto permette oggi come in passato di evitare la stagnazione del denaro, ossia il fenomeno che porta una graduale perdita di valore a causa dell’inflazione, sviluppando anche una forma progressiva di interessi relativi proprio perchè sono strumenti concepiti per le Poste Italiane dalla Cassa depositi e Prestiti e quindi godono di una forma di garanzia da parte dello Stato italiano, che li “inquadra” come qualsiasi altra forma di risparmio bancario regolarizzato. Si tratta quindi di un modo sicuro per mettere al sicuro i propri risparmi, e prima della diffusione delle banche online, ha costituito una forma efficace per conservare il denaro, trattandosi di una forma di investimento che però sviluppa pochissimi interessi, quindi non è utile per guadagnarci, ma per mantenere il potere d’acquisto. Di contro, non ha costi di alcun tipo e può essere utilizzato attraverso qualsiasi ufficio postale.

Se oggi il libretto postale esiste sia nella forma sia cartacea che digitale, in passato ogni operazione “passava” attraverso lo sviluppo di un vero e proprio libretto “fisico” che veniva utilizzato come reesoconto, con il passare delle operazioni aggiornato di volta in volta. Essendo un documento postale, i libretti postali spesso venivano conservati nella loro forma fisica anche per intere decadi ed oggi uno particolarmente antico o comunque “vecchio” può valere anche diversee centinaia di euro. A distanza di molti anni un libretto può far guadagnare cifre interessanti se sono presenti cifre legate allo stesso ma da molti anni i libretti hanno una forma di scadenza se non sono movimentati, ossia se non viene effettuata alcuna operazione questi diventano “dormienti”, con l’effetto successivo di essere definitivamente chiusi, con l’importo relativo che viene spostato su un fondo CONSAP. Quelli recenti quindi se non sono movimentati diventano inutilizzabili se non movimentati per un decennio anche se è comunque possibile ottenere il denaro che in precedenza è stato associato al libretto, che come detto resta accessibile per il titolare del libretto o da parte degli eredi.

Ma quelli del secolo scorso hanno un mercato anche se interpretati come documenti storici: un esemplare come quello in foto risulta essere piuttosto raro ed è stato venduto per circa 500 euro, essendo in buone condizioni. Uno in eccellente stato vale almeno 1000 euro a patto di trovare il compratore giusto.

Libretto postale di Napoli del 1922, decisamente raro


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