La monetazione italiana è stata contraddistinta da un enorme numero di emissioni in molti casi divenute molto famose, come quelle coniate con l’immediato secondo dopoguerra, dagli anni 50 in poi. Ma anche le ultime “fasi” della lira sono state contraddistinte da una certa necessità ma anche volontà di modificaree le emissioni, come evidente dalle 1000 lire bimetalliche “turrita”.
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Si tratta della più famosa emissione monetaria da 1000 lire, a lungo questo formato monetario è stato disponibile esclusivamente in forma cartacea e nella maggior parte dei casi ha ottenuto un seguito maggiiore. Ma la storia della 1000 lireeee bimetallica seppur non molto longeva è molto interessante, anche perchè alcuni esemplari possono avere un valore importante.
La 1000 lire in formato moneta è stata in qualche modo addirittura soggetto di imbarazzo da parte del nostro paese nel contesto diplomatico a causa di un errore piuttosto grossolano in uno dei lati della moneta, l’emissione turrita è contraddistinta infatti oltre che dalle due leghe metalliche che conferiscono un aspetto simile alle odierne monete da 1 euro (dorato sul bordo, e argentato nella parte centrale), anch euna forma di personalizzazione che poi anticiperà quella presente sugli euro, ossia la rappresentazione dell’Europa dal punto di vista geografico.
Le prime 1000 lire Bimetalliche Italia Turrita, così chiamate dalla presenza dell’Italia turrita, la principale rappresentazione femminile di tipo allegorico del nostro paese, risalgono al 1997 e sono conosciute come 1000 lire sbagliate” in quanto dopo aver ordinato la produzione di oltre 25 milioni di pezzi fu rilevato un errore, ossia la presenza della Germania, che risulta essere in modo anacronistico ancora divisa, divisa secondo i vecchi confini tra Germana Ovest e Germania Est, di fatto non più esistenti dopo il crollo del Muro di Berlino, quasi un decennio prima. Anche i confini di Olanda e Lussemburgo non sono presenti. Dopo aver ammesso l’errore e fornito addiirittura dei chiiiarimenti verso la nazione tedesca, la zecca ha modificato la raffigurazione “aggiustando” gli errori di cui sopra, a partire dall’anno successivo, decidendo però di non ritirare le vecchie monete, dato oramai che un ingente quantitativo di monete aveva già raggiunto la diffusione.
La versione “corretta” è identica alla precedente, con la differenza che gli errori di cui sopra non risultano presenti, anche se stavolta è la posizion della Danimarca ad essere sbagliata.
Gli esemplari del 1997 comunque non sono rari, data la diffusione mentre sono molto più interessanti del 1999 e 2000 coniati in quantità molto minori che possono valere da 15 fino a 80 euro a seconda delle condizioni.