Le lire italiane sono molto conosciute per essere state le principali monete e banconote diffuse sul territorio nostrano, ed oggi seppur fuori corso con l’introduzione della valuta unica europea, sono divenute “pezzi da museo” ma non necessariamente dimenticate. Se la maggior parte delle monete post seconda guerra mondiale restano molto conosciute nell’ambito dell’immaginario comune, ma anche emissioni più antiche come quelle da 10 centesimi con Vittorio Emanuele III sono molto interessanti.
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Prima della Repubblica italiana, per circa 80 anni l’Italia è stata una monarchia, e vi è rimasta anche durante il ventennio fascista, proprio con la fine della seconda guerra mondiale e con il referendum del 1946 che ha portato il cambio di stato con la successiva Costituzione proclamata, tutte le vecchie emissioni monetarie sono state sostituite in toto.
La lira è stata suddivisa in centesimi come oggi siamo oramai abituati a concepire con l’euro, ed essendo stato un Regno, quello dell’Italia ha sviluppato quasi tutte le emissioni monarchiche con il volto del regnante di turno. Vittorio Emanuele III è stato il più longevo e probabilmente il più discusso dei Re d’Italia, avendo ricevuto enormi meriti per la vittoria durante il primo conflitto mondiale ma anche per una certa “morbidezza” contro il regime fascista dagli anni 20 in poi. Figura molto longeva, è stato il re del paese per quasi mezzo secolo, dal 1901 al 1946.
Un esempio di 10 centesimi con Vittorio Emanuele ritratto possono essere le emissioni per il cinquantenario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Le emissioni in questione coniate nel 1911 recano il volto del Sovrano, l’altro lato è invece dominato da due figure allegori, la prima è l’Italia in forma femminile oltre ad una figura maschile che ha l’elmetto e globo in mano e simboleggia la città di Roma, con le due annate 1861 e 1911 proprio per sottolineare la ricorrenza cinquantenaria.
Moneta coniata in lega di rame “riciclato” dalle vecchie emissioni da dieci centesimi, è globalmente abbastanza diffusa tra le monete del tempo per i collezionisti, pur essendo stata coniata solo nel 1911. Molto dipende dalle condizioni di conservazione: un esemplare ben tenuto vale sicuramente tra i 20 ed i 30 euro ma esemplari molto ben conservato, pari al nuovo supera senza dubbio i 100 euro ed in alcuni casi sono stati venduti anche esemplari a circa 300 euro. Se gli esemplari sono molto usurati non possono valere più di 5 euro.