Monete rare: 100 lire con Minerva del 1990, controlla se ha questo segno perché vale 10.000 euro

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Le lire italiane hanno fatto parte lungamente della storia italiana fin dall’inizio dell’Ottocento ma è con lo scorso secolo che la maggior parte delle varianti monetarie ha trovato effettivamente spazio: le 10, 20, 50 e 100 lire solo per fare qualche esempio hanno contraddistinto il settore monetario ma anche culturale del nostro paese, essendo state anche monete dall’elevato potere “sociale”, come ad esempio la famosa 100 lire Minerva, che è stata coniata in due versioni, una moneta del 1990 risulta essere molto interessante.

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Il decorso storico della 100 lire Minerva è iniziato dagli anni 50 del 20° secolo, un contesto storico estremamente diverso da quello che lo aveva preceduto, di li a poco sarebbe iniziato il “boom economico” e l’economia italiana, ancora influenzata dal periodo post seconda guerra mondiale necessitava anche di nuove monete e banconote. La 100 lire è stata coniata dal 1954 al 1989 nella forma concepita come “Primo tipo”, ossia una moneta dalle dimensioni medie, concepita in una lega di alluminio molto resistente nota come Acmontial, utilizzata anche per le 50 lire e molte altre valute.

Il nome Minerva è riservato alla presenza della divinità romana della saggezza, della cultura e della conoscenza ma anche della guerra (costituiva la variante latina culturalmente parlando di Atena) ed è presente in questa raffiigurazione accanto ad un albero di alloro, conosciuto e riconosciuto come simbolo di successo e prosperità. Minerva dispone di una lancia e del famoso elmo, in basso è presente l’anno di coniatura, a destra il simbolo della zecca di Roma (una R) ed a sinistra il valore nominale dell’emissione. L’altro lato è dominato da una testa di una donna coronata di ramo di alloro, con le firme degli incisori in basso, e con la dicitura della repubblica tutta intorno. L’emissione è stata molto longeva, apprezzata per la praticità e per il buon potere d’acquisto, a partire dalla fine fine degli anni 80 la Zecca di Stato ha iniziato a concepire la variante “piccola”, divenuta realtà dal 1990, ma che a causa di uno scarso successo, è stata sostituita nel 1993 dall’ultima variante, più grande, nota come Italia Turrita. La 100 lire Piccola, nota anche come 2° tipo è una versione in scala grande circa la metà della 1° tipo, ma le dimensioni troppo piccole hanno reso l’emissione suddetta un flop.

Anche dal punto di vista collezionistico le 100 lire Minerva Piccole sono poco interessanti, ma sono presenti comunque degli errori di conio, ossia valute che presentano una differenza non voluta in uno o più esemplari. Il valore è aleatorio, ossia non “fisso” essendo monete diverse ma non così facili da verificare nel loro valore collezionistico. E’ sicuramente vero che une esemplare che presenta una differenziazione effettiva in qualche dettaglio può essere considerata molto preziosa.

E’ il caso di questa 100 lire del 1990 con Minerva, di tipo “piccolo” che è stata venduta per 10 mila euro su un popolare sito di aste online. La differenza principale è la preseza di uno “0” mancanteaccanto al tradizionale “L. 100” presente a fianco di Minerva, quindi è scritto fondamentalmente un “10” al posto di un “100”.

100 lire 1990 minerva
Variante 100 lire 1990 minerva “piccola”. Un dettaglio diverso dal normale può valere parecchio

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