L’oro costiituisce il principale elemento “concettualmente parlando” legato alla ricchezza, parlando di metalli preziosi, anche se in realtà è solo uno dei numeros elementi chimici che ne fanno parte. Ma sicuramente tra quelli adibiti all’uso economico risulta essere quello considerato “stabile”. Anche questo fattore non è propriamente vero, in quanto l’oro sta effettivamente “salendo” nelle valutazioni, ma quali sono le motivazioni che portano questa tendenza?
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L’oro corrisponde ad uno dei metalli che fanno parte della categorizzazione dei “metalli nobili” ossia quella cerchia piuttosto ristretta che corrisponde agli elementi conosciuti per delle proprietà e capacità spiccatamente uniche o comunque non così comuni, magari unite ad altre che rendono il singolo elemento particolare ed ambito per l’utilizzo.
Il metallo in questione è stato fin dal principio della scoperta legato alla ricchezza, allo sfarzo, ma anche all’economia essendo dotato di un aspetto praticamente inconfondibile, oltre ad una duttilità ed una resistenza agli elementi chimici quasi ineguagliabile in senso effettivo, il che ha reso l’oro ambitissimo anche perché si trova allo stato grezzo solo in alcune condizioni. In economia l’oro ha da sempre fatto parte, ed anche nelle moderne borse valori questo è inquadrato come risorsa assolutamente fondamentale, non a caso tutte le borse valori ma anche le singole nazioni sono dotate di quantitativi d’oro come base, anche se la risorsa è inquadrata come “bene rifugio“, vale a dire una risorsa che tendenzialmente è stabile rispetto ad altre risorse e quindi da l’impressione di essere sempre molto affidabile.
Numeri alla mano però il valore dell’oro cambia costantemente e nel corso degli anni è possibile evidenziare un aumento importante in fase di valore dell’oro che aumenta con grande regolarità seppur in modo sensibile: oggi l’oro economico ha un valore medio di circa 58 euro al grammo (si parla ovviamente della variante più pura in circolazione, la caratura definita 999, utilizzato ad esempio per i lingotti), e se si paragona questo dato a circa 20 anni fa il valore è praticamente triplicato. Ma cosa causa un aumento di valore dell’oro? Come tantissime altre cose i fattori sono moltemplici.
Si passa dalla comune “legge del mercato” , che sostanzialmente prevede un aumento del costo in base alla richiesta delle nazioni che fa anche capo alla presenza effettiva di oro, ad elementi difficili da comprendere a meno che non si è dei veri esperti, ad esempio esiste il fenomeno della speculazione, che porta una risorsa a salire nel valore in base a forme di investimento e disinvestimento allo scopo di guadagnare dalla vendita in tempi brevi. In buona sostanza la speculazione influisce sul valore dell’oro se le condizioni sono favorevoli, ad esempio durante le crisi economiche, come quella del 2008 o le più recenti di tipo energetico che hanno portato a nuovi picchi di valore che non venivano effettivamente veriificati da circa 50 anni.
Ma anche la sempre più differenziata richiesta della risorsa in ambiti molto specifici influisce in modo specifico sul valore, di contro ciò che rallenta la crescita di questo elemento è una maggior disponibilità: in sostanza c’è più oro al mondo però la sua importanza continua ad essere spiccatamente rilevante.
Anche altri elementi come il costo del petrolio influisce in maniera importante sull’oro in quanto spesso le due risorse dal punto di vista finanziario “vanno a braccetto” come si suol dire.
In futuro potrà “calare”? Sicuramente è possibile una flessione ma non in tempi brevissimi, in quanto molte nazioni sia occidentali ed orientali fanno ricorso all’oro su vasta scala sia come base ma anche per regolarizzare gli investimenti, quindi prevedibilmente il valore non dovrebbe subire scossoni importanti in futuro.