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Ogni anno sulle nostre spiagge si presenta il medesimo problema, invasioni di zecche di mare che attaccano i bagnanti, ma quanto questa specie può rivelarsi pericolosa e come è possibile difendersi?
La prima cosa da tenere a mente è come sono fatti questi insetti e dove vivono in modo da poterli individuare e riconoscere. Le zecche di mare, meglio conosciute come zecche di fango, sono degli insettini grandi pochi millimetri. Per forma e abitudini assomigliano molto alle loro cugine, le zecche comuni, che troviamo soprattutto nelle nostre campagne, attaccate agli animali selvatici e talvolta domestici.
Di forma sono tondeggianti, con otto zampette che sporgono di lato al corpo. La bocca è costituita da una specie di cannula che mentre succhia il sangue di cui si ciba inietta contestualmente alle sue vittime una sostanza anestetica per non farle accorgere della sua presenza.
La parte superiore del loro corpo è costituita da una patina dura, che le rende difficili da uccidere una volta individuate. I posti in cui si possono con più frequenza sono le spiagge sabbiose, i boschi marittimi e le scogliere.
Cosa possono causare
In questi giorni diversi bagnati hanno lamentato la comparsa di bolle su tutto il corpo, febbre alta e disturbi gastrointestinali. Questi sintomi, insieme all’affaticamento e dolori articolari, sono tra i sintomi più comuni in seguito ad una puntura di una zecca di mare.
Cosa possiamo fare se ci accorgiamo di avere una zecca attaccata al corpo?
È opportuno rimuoverla subito con una pinzetta, cercando non lasciare la cannula all’interno del nostro corpo per evitare il rilascio di sostanze tossiche e batteri; è questo infatti il principale rischio legato alla puntura di una zecca di mare: la trasmissione di malattie.
Le infezioni batteriche più comuni sono la rickettsiosi, la borreliosi e la babesiosi.
Come possiamo proteggerci da questi insetti?
Rendere nullo il rischio di incorrere nel morso di una zecca è molto difficile, tuttavia possiamo mettere in atto alcuni comportamenti preventivi che lo riducano di molto.
Utilizzare un repellente per insetti: ce ne sono di tantissimi tipi sul mercato, dobbiamo scegliere quello più adatto alla nostra tipologia di pelle e fascia di età.
Ispezionarsi il corpo: dopo una giornata trascorsa in spiaggia è opportuno controllarsi per non rischiare rimanere con una zecca attaccata; i posti che preferiscono sono le parti più umide e riparate come dietro le orecchie, l’incavo del gomito e delle ginocchia, l’inguine e tra le dita dei piedi.
Coprirsi in modo adeguato: se si indossano abiti coprenti è più difficile per le zecche potersi attaccare.
Fare attenzione ai nostri animali domestici: è opportuno ispezionare anche i nostri compagni di viaggio pelosi per evitare di portare a casa ospiti indesiderati che successivamente potrebbero attaccarsi anche agli esseri umani.
È sempre meglio in ogni caso consultare un medico qualora si presentassero alcuni sintomi, specialmente dopo aver passato le nostre vacanze in posti che potrebbero essere l’habitat di questi insetti così nocivi.
Le zecche di mare ci sono sempre state ed avere una maggiore consapevolezza della loro natura e delle conseguenze di un eventuale morso ci permetterà di mettere in atto le adeguate misure preventive e per goderci al meglio le nostre vacanze.
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