Perché è utile conoscere il peso di una moneta da 1 o 2 euro? La risposta è tanto semplice quanto furba

1 euro con l'albero della vita

Da oltre vent’anni oramai le monete sono caratterizzate almeno in gran parte d’Europa dall’euro che ha indubbiamente catalizzato l’attenzione degli appassionati in quanto le emissioni come quelle da 1 e 2 euro sono molto riconoscibili. Essendo le emissioni di maggior valore in senso assoluto tra la monetazione comunitaria. Essendo le monete dal valore maggiore risultano anche quelle più tradizionalmente falsificate in senso assoluto ma è per questo riconoscere il peso delle emissioni.

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Non è un caso che da 2002, anno di primissima emissione delle nuove monete e banconote, che l’aspetto delle emissioni è cambiato radicalmente non solo dal punto di vista del valore ma anche nell’aspetto, in quanto per ogni vecchia valuta sono state concepite effettivamente delle emissioni condivise da numerose nazioni, così da standardizzare anche da questo punto di vista il concetto stesso di denaro, anche se questo ha reso la vita più facile ai falsari, che hanno rapidamente concepito la formazione unica dell’emissione da 1 e 2 euro, identica nel modello base tra tutte e le 27 nazioni che ne fanno uso.

Anche se può sembrare strano, anche le monete infatti sono costantemente falsificate e ciò ha reso il lavoro piuttosto complicato ai gestori della BCE in quanto appare più difficile identificare le monete da 1 e 2 euro rispetto alle banconote, che sono maggiormente predisposte a questa criticità attraverso vari sistemi di sicurezza.

Le monete da 1 e 2 euro costituiscono una generale forma di denaro sufficientemente pratica da portare a compimento dal punto di vista della falsificazione, perché anche se si tratta di emissioni costituite da due leghe metalliche distinte risulta essere piuttosto semplice imitare anche l’aspetto delle emissioni, in quanto in ogni paese prevale una faccia comune , nel caso dell’Italia si tratta dell’uomo vitruviano per la moneta da 1 euro ed il volto di Dante Alighieri per quella da 2 euro.

Il tutto quindi porta anche a dover riconoscere l’aspetto delle monete che se hanno un aspetto strano o differente da quelle conosciute, possono indicare una non reale identificazione come vere. Il peso però è un valore importante, in quanto anche per i falsari più in gamba e difficile replicare il peso originale dell’emissione da 1 e 2 euro in modo preciso. È possibile utilizzare una bilancia di precisione per controllare la struttura dal punto di vista del peso specifico, ricordando che le monete da 1 euro hanno un peso complessivo di 7.50 grammi e quelle da 2 euro hanno un peso di 8.50 euro. Con un po’ di allenamento se il nostro fare quotidiano ci porta a “maneggiare” costantemente monete di questo tipo ad esempio per lavoro, è possibile imparare a riconoscere l’autenticità di un esemplare anche senza fare riferimento alla bilancia che costituisce ovviamente uno strumento estremamente utile in ambito pratico perché permette di capire subito la veridicità dal punto di vista costitutivo di un esemplare metallico. Curiosamente la prima moneta composta da due leghe metalliche è stata la 500 lire concepita negli anni 80 e mantenuta in produzione fino al 2001, quindi quasi fino alla fine della carriera della lira, la stessa emissione è stata molto importante perché è stata anche la prima in senso assoluto a presentare un riconoscimento tattile in alfabeto Braille.

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