Il concetto di sport indifferentemente dagli ambiti è considerabilee senza molti dubbi uno di quelli più naturalmente concepiti come “competitivi”, dove spicca l’abilità e la capacità di affermarsi su livelli sempre più alti, indifferentemente dal tipo di disciplina. Sia a livelli dilettantistici che professionistici, il concetto di premio come le varie forme di cimeli sportivi, costituisce sia qualcosa di fortemente simbolico ma anche in molti casi qualcosa di effettivamente prezioso.
A differenza del tradizionale trofeo sportivo, il cimelio non è qualcosa spessoo “nato” con questa definizioone formale, anzi quasi mai costituisce una forma di “Premio” che è stato concepito per avere un valore economico quanto piuttosto solo uno simbolico. Un cimelio sportivo di valore è quasi sempre legato ad una o più figure di discipline molto seguite e può essere sia un oggetto “di campo” ma anche qualcosa che è stato inevitabilmente legato all’idea di disciplina per poi finire con qualcosa di effettivamente portato ad essere legato ad un singolo personaggio. E’ il caso per fare un esempio della famosa casacca indossata da Diego Armando Maradona durante la semifinale dei mondiali di calcio del 1986, la famosa partita con i due famosi gol del Diez, uno siglato con la manoo (la “Mano di Dio”) e l’altro dribblando l’intera squadra della nazionale inglese, da molti considerato il gol più significativo e bello dal punto di vista calcistico. Questa pochi anni fa è stata battuta all’asta per 7,1 milioni di sterline, circa 8,8 milioni di euro, quindi un valore incredibilmente alto che non è ovviamente legato a qualcosa di effettivo ma di fortemente simbolico ed evocativo.
Spesso i cimeli sportivi sono anche quelli di natura “pionieristica” ossia tutti quei prodotti che hanno avuto un impatto poi estremamente importante per lo sport e la disciplina diretta, come nel caso del taccuino utilizzato dirigenti dello Sheffield, club calcistico nato nel 1857, uno dei primi club calcistici mai fondati, con le principali regole del calcio, sport ancora agli albori ai tempi, che è stato venduto per circa 1,3 milioni di dollari, una cifra assolutamente in linea con l’importanza del gioco del calcio, che è sotto molti punti di vista lo sport più diffuso anche attivamente, al mondo. Ma come per qualsiasi altra cosa, è la “domanda” a fare il prezzo, ed è il caso di un altro taccuino famoso, ossia quello utilizzato da James Naismith, l’insegnante di educazione fisica e inventore del basket (curisamente decise di scegliere di allenare degli atleti durante i mesi invernali, invece di diventare prete), con le principali 13 regole del gioco che sarà poi la pallacanestro come la conosciamo oggi: questo è stato ritrovato in un vecchio ufficio molto tempo fa e recentemente è stato venduto per la cifra di 4,3 milioni di dollari.
Anche oggetti non per forza definiti come una semplice firma apposta però da Joe Di Maggio, una delle figure più importanti del mondo del baseball e dello sport statunitense in generale, e conosciuta anche per la relazione con Marylin Monroe, venduta a circa 1,6 milioni di euro.
Ancora più impattante il ruolo collezionistico una delle medaglie d’oro vinte da Jesse Owens ai Giochi olimpici di Berlino 1936, disputati in Germania, una delle prime forme di riconoscimento sportivo per atleti afroamericani, venduta a circa 2 milioni di dollari.
Mark McGwire è stato a lungo il detentore per il record del fuoricampo (si parla di baseball) che ha mantenuto l’importante quantità di 583 home run (record battuto solo nel 2001), una delle sue palline firmate ed autenticate è stata venduta per 2,8 milioni di euro.