Pochi elementi hanno avuto lo stesso peso e rilevanza dei metalli, generalmente concepiti con l’ausilio di leghe vere e proprie sviluppate attraverso processi di metallurgia fin da tempi molto antichi. Il rame oltre ad essere stato uno dei primi metalli ad essere lavorati, è oggi presente in quasi ogni forma di lega di metallo, ed il tutto rende questo elemento chimico estremamamente prezioso. Quanto vale oggi il rame vecchio?
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Il rame vecchio viene considerato una risorsa polivalente, in quanto corrisponde ad una identificazione “duttile”, sufficientemente resistente, diffuso quindi non eccessivamente costoso, ma in grado di irrobustire metalli che nativamente sarebbero eccessivamente fragili, come anche l’oro e l’argento. Ma il rame è anche presente in oggetti di metallo comune, oltre ad essere ancora oggi in pieno 21° secolo una delle risorse maggiormente utilizzati tra i materiali conduttivi, seppur meno efficiente di quelli più “raffinati” e moderni risulta essere ancora la scelta migliore o comunque quella più economicamente vantaggiosa. Non è un caso che anche i furti di grossi quantitativi di rame risulti essere qualcosa di legato ad eventi potenzialmente remunerativi, anche se rispetto ai metalli preziosi il rame non è considerato un metallo nobile anche se storicamente parlando il suo utilizzo è considerabile a dir poco “fondamentale” per lo sviluppo del bronzo (che è una lega ricavata dalla fusione tra stagno od il rame) e di tutte le leghe principali di metallo.
Non è quindi “finanziariamente inquadrato” come oro, platino e argento, ma resta un elemento di assoluto valore economico per diverse figure, ricordando anche che pur non essendo stato il primo metallo ad essere stato “scoperto”, è senza dubbio quello che viene attivamente utilizzato dal maggior quantitativo di secoli.
Non essendoci una vera e propria forma di mercato definito, il rame usato può essere venduto a cifre molto diverse in quanto è qualcosa di molto diffuso, comune ma anche sempre utile: il costo al dettaglio viene variato dalla qualità e dalle condizioni degli oggetti di rame, ma spesso anche alla quantità, spesso gli acquirenti pagano di più quantità maggiori. Il costo è rimasto quasi lo stesso negli ultimi dieci anni a causa soprattutto della richiesta sempre sostenuta, che però ha anche incentivato i furti di grandi quantità di questo diffuso metallo.
La valutazione è rimasta stabile negli ultimi anni o quasi, con il rame al kg che se in buono stato vale da 4 fino a 6 euro, ma un rame in cattive condizioni vede la propria valutazione scendere anche sotto l’euro al kg. Dipende poi sempre dalla tipologia di richiesta, alcuni acquirenti sono più o meno disposti ad acquistare anche quantativi discreti di “rame sporco” ossia quel rame che non è ancora stato separato da eventuali cavetterie, guaine o forme di collegamenti, questi richiedono spesso una separazione che può essere effettuata manualmente o tramite apparecchiature disposte. Il Rame “vecchio “sporco” vale tra 1,5 euro fino a 3,5 euro al kg.
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