La storia della banconota, intesa come forma di denaro, inizialmente un vero e proprio documento bancario più che un oggetto di uso comune, è insolitamente antica rispetto all’opinione di molti, anche se comunque più “recente” della moneta metallica, che è invece stata la prima forma di denaro affermata. La banconota più rara del mondo fa riferimento alla condizione collezionistica, qual è il suo valore?
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La banconota è stata quasi certamente concepita per utilizzi “dimostrativi” nei confronti dello stato di possesso di una determinata quantità di beni o risorse tangibili, in sostanza costituiva inizialmente la prova scritta, concepita da uno stato centrale, di un possesso fisico. E’ stata concepita durante il Medioevo, in Cina, poco prima dell’anno 1000, ed il suo aspetto era molto diverso rispetto ai tradizionali biglietti che oggi sono riconosciuti come banconote: realizzata in carta da gelso, era già stata conepita per essere difficile da falsificare, con dei sigilli da parte dello stato e della provincia di utilizzo, anche se il loro utilizzo e riconoscibilità come effettiva valuta è stato molto limitato all’interno dello stesso paese per diversi decenni. Quasi certamente uno dei primi a far conoscere l’idea di una banconota è stato indirettamente Marco Polo, che come narrato ne Il Milione, spiega proprio la tradizionale usanza, seppur limitata, di fare ricorso proprio a questi documenti “Interni”.
Dal Seicento la diffusione della carta moneta è iniziata anche in Europa, ma sempre in maniera circoscritta alle banche, che costiutivano sostanzialmente il ” braccio ” dello stato e dell’autorità, le uniche in grado di emettere anche altri titoli bancari oltre alla carta moneta, molto a lungo il denaro maggiormente diffuso nella sua forma è stato costituito dalle risorse fisiche oppure dalle monete, dal valore definito, bisognerà aspettare la fine del Settecento per l’affermazione di nuove tipologie di stato e di nuove categorie economiche che porteranno la banconota ad essere quella che oggi, nominalmente parlando, anche se dal punto di vista collezionistico spesso è più difficile trovare esemplari molto ben conservati di carta moneta se sono parecchio antichi, data la loro costituzione: sono spesso sostanzialmente carta o altri elementi come seta o cotone, con la filigrana, concepiti attraverso un processo produttivo, quindi cose che tendono a degradarsi e quindi a rovinarsi molto più facilmente delle monete, ecco perchè tra le banconote più antiche in assoluto spiccano addirittura dei pezzi unici.
Ma qual è la banconota più rara e quindi collezionisticamente più ambita, “bella ed impossibile”, al mondo?
Il primato va alla banconota da 1000 dollari del 1890 definita La Grand Watermelon, così chiamata dalla forma delle cifre 0 che ricordano esattamentre l’aspetto di angurie (watermelon in inglese identifica proprio il cocomero), un pezzo unico concepito come il più raro della storia della banconota, firmato da William Rosecrans e Enor Nebeker, proviene in origine dalla collezione di Albert A. Grinnell, venduto per poco più di 1200 dollari negli anni 40 ed oggi valutato oltre 2,7 milioni di dollari.
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