Sapevi che questo francobollo italiano è rarissimo? Vale 74.000 euro

francobollo da 40 centesimi francobollo italiano 74.000 euro

L’importanza che il francobollo ha avuto nella storia umana è difficilmente equiparabile per impatto e diffusione, avendo costituito una vera e propria forma di emissione concepita per la corrispondenza ma anche in ambito collezionistico. Anche la storia del francobollo italiano è senz’altro ricca di storia e curiosità, elementi che sono alla base di fenomeni collezionistici che possono far valere un singolo pezzo, che è un francobollo italiano dal valore massimo di 74.000 euro.

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In Italia il francobollo è stato concepito a partire da diversi anni prima della diffusione dell’idea di paese unificato: la sua invenzione generalizzata è legabile al 1840, grazie al Penny Black, un esemplare ancora oggi iconico che è costituito da una serie di pezzi ancora oggi collezionisticamente molto importanti, comrpensibili di una serie che sono riconoscibili dall’effige della Regina Vittoria.

La funzione del Francobollo è molto importante, costituendo una forma di franchigia, ossia una tassa pagata in anticipo sulla corrispondenza, una concezione semplice ma molto utile per non portare il destinatario a pagare il costo del trasporto della merce o della corrispondenza. Con il francobollo è nato anche il concetto di affrancatura, che ancora oggi è molto importante: non necessariamente il concetto di spese postali è sempre lo stesso, ecco perchè in passato, ma anche i tempi moderni esistono vari “tagli” di francobollo.

Molto importanti sono gli esemplari concepiti dai regni italiani preunitari ossia tutte quelle realtà fatta di ducati, regni e indipendenze che a partire dal 1861 sono confluiti nel Regno d’Italia, essendo il francobollo una invenzione estremamente utile, quasi subito queste realtà anche molto antiche hanno adottato le proprie emissioni tra cui anche il Granducato di Toscana, a partire dal 1851, quindi poco più di un decennio dopo l’invenzione del francobollo stesso: le prime emissioni di questo ducato hanno avuto una diffusione relativamente limitata in quanto riconosciute esclusivamente dai territori locali, il Granducato di Toscana ne ha realizzati in ottime quantità fino al 1860 con il Governo Provvisorio che poi anticiperà l’inclusione nel regno italiano unificato. Proprio nel 1860 è stata sviluppata una delle serie più rare della storia filatelica italiana, uno dei primi con lo stemma Sabaudo, ossia di Casa Savoia, istituito proprio dal governo provvisorio che poi diventerà una “parte” di quello definitivo.

Questi francobolli presentano valori diversi in 7 tipologie, tutte dalla stessa raffigurazione ma concepiti in colori differenti. La particolarità di questi esemplari è che manca la dentellatura anche perchè non si tratta di francobolli postali ma per i giornali: trovarne uno “integro” è rarissimo perchè quasi sempre un esemplare veniva “rotto” con l’apertura del quotidiano.

Il francobollo più “alto” di valore del Governo Provvisorio, utilizzato per pochissimo tempo dal Granducato di Toscana nel 1860. Oggi è uno degli esemplari più rari della storia filatelica italiana

La serie del Governo Provvisorio è rarissima e l’intero gruppo può valere effettivamente tantissimi soldi, ma anche solo un esemplare del 1860 di questa serie, ossia quello dorato, dal valore di 3 lire (somma considerevole per un francobollo dell’epoca) può valere addirittura oltre i 74.000 euro: all’asta un pezzo può arrivare a far guadagnare poco meno di 100 mila euro ma se si trova solo in condizioni assolutamente perfette.

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