Se possiedi questi francobolli italiani mettili in cassaforte: ecco quanto valgono

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La storia del francobollo italiano è molto antica, ed è iniziata ufficialmente pochi anni dopo dell’invenzione stessa di questo importante oggetto. Oggi i francobolli italiani sono tra i più ricercati in senso assoluto sia perchè molti sono decisamente rari ma anche perchè hanno spesso alle spalle una storia importante.

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La filatelia è un campo che non può tralasciare il nostro paese, che ha fornito emissioni dall’elevato valore storico e collezionistico fin dagli albori: se la nazione unita è nata formalmente con la proclamazione dell’unità d’Italia, i regni preunitari avevano già iniziato a produrre le proprie emissioni.

Lo scopo del francobollo è semplice quanto importante, ossia quello di rappresentare una forma di tassa pagata in anticipo sulla corrispondenza postale, con l’invenzione dello stesso datata 1840 è nato anche il concetto di affrancatura, che è variabile, per questo motivo esistono pezzi dal valore molto diverso, in tutte le nazioni.

Moltissime emissioni tra quelle più rare fanno parte del compendio di esemplari antecedente all’unificazione d’Italia, ad esempio la terza emissione del Regno di Sardegna, emessa nel 1854 in una tiratura molto ridotta ma che oggi ha un importantissimo valore storico.

Si tratta di una serie composta originariamente da 3 pezzi, da 5, 20 e 40 centesimi dai colori diversi, verde, azzurro e rosso, ogni singolo esemplare vale almeno 150 euro, fino ai 500 di quello da 40 centesimi ma a fronte di condizioni molto buone il valore può aumentare fino a 15 mila euro – 60 mila euro. L’intera collezione se in perfetto stato vale fino a 98 mila euro.

La collezione di francobolli italiani del regno di Sardegna del 1854, quasi introvabile

Non troppo distanti nel tempo anche gli esemplari che sono stati diffusi per poche settimane nel Regno delle Due Sicilie durante il periodo della dittatura del 1860, un contesto che ha poi portato all’integrazione del Mezzogiorno nel Regno d’Italia, passaggio avvenuto poi poche settimane dopo.

Si tratta di un francobollo per i giornali, concepito sulla base di un esemplare originariamente del Regno borbonico ma modificato sostituendo con una T la “G” originale. Presenta lo Stemma delle due Sicilie in cornice rotonda, ed è quasi impossibile da trovare in condizioni integre. Questo esemplare è di colore azzurro turchese e fu realizzato in fretta così da avere a disposizione un’emissione pronta per il nuovo stato.

Un pezzo in buono stato vale circa 5000 euro ma esemplari in perfetto stato sono stati venduti per oltre 100 mila euro!

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