“Fare un Bancomat” fa riferimento da moltissimi anni, quasi 4 decadi, alle diverse operazioni possibili attraverso la tradizionale tessera di pagamento che può essere correlata ad un conto corrente ma anche semplicemente fungere da “intermediario”. Con il termine “Bancomat” si fa riferimento generalmente a delle operazioni che possono essere di pagamento. Effettuare acquisti con il Bancomat può essere rischioso, se si commette un particolare errore.
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Gli strumenti elettronici di pagamento sono la realtà radicata da oramai molti anni, costituendo forme applicate fin dai tempi della prima diffusione delle carte di pagamento, dapprima utilizzabili esclusivamente per il prelievo di contanti attraverso gli sportelli ATM compatibili: Bancomat è stato uno dei primi servizi a rendere disponibile il pagamento di servizi e beni materiali senza fare ricorso al denaro effettivamente parlando nella sua forma fisica ma esclusivamente quella “digitale”, servizi che sono stati poi adottati anche da altre società di tipo finanziario, legate ad esempio un tempo unicamente alle carte di credito.
Dall’inizio del XXI secolo in molte nazioni come anche l’Italia è stato osservato un processo di digitalizzazione dei pagamenti rilevante e possibile attraverso l’adozione di strumenti come le carte prepagate ma anche come gli smartphone che stanno ancora oggi gradualmente prendendo il posto delle numerose forme di carte disponibili grazie a dispositivi che oramai sono dotati di un sensore NFC ad infrarossi che permette il passaggio di dati dal dispositivo al POS, ossia il tipico terminale per i pagamenti.
Questi esistono da molti anni, ma anche loro hanno subito una forma di evoluzione al fine di rendere i pagamenti elettronici incentivabili, più rapidi e tendenzialmente sicuri, così da invogliare anche i trasferimenti di piccole cifre. Tendenzialmente perchè a dispetto di nuovi metodi di “protezione” dei dati presenti sul conto e quindi sulla carta, anche i pagamenti Bancomat sono a rischio se non si presta la dovuta attenzione. In particolare grazie ai pagamenti contactless ossia tutti quelli che sono effettivamente possibili senza inserire fisicamente la carta nel terminale ma solo “sfiorando” i due oggetti, è sicuramente possibile pagare in pochi attimi ma anche questa operazione va effettuata con responsabilità.
Oltre ai consueti e sempre efficaci metodi per non rendere visibile il PIN, coprendono con la mano ad esempio fino ad alcune potenziali tipologie di truffe che possono scattare, come quella che fa ricorso al contactless: oggi i POS sono anche disponibili senza la naturale tipologia di fili, quindi alcuni hanno iniziato a “rubare” denaro dai vari conti e dalle carte bancomat semplicemente spostando il terminale, magari ben nascosto; questo è anche possibile in quanto da oramai diversi anni, il PIN non viene necessariamente richiesto per importi inferiori ai 25 o 50 euro.
Quindi per evitare brutte sorprese è sempre una buona idea concepire una generale forma di “avviso” tramite le notifiche dello smartophone che vanno abilitate ogni volta che si procede o viene rilevato un qualsiasi pagamento così da tenere conto immediatamente di cosa accade, così come può essere anche una buona idea disporre di una forma di “protezione” applicata al portafogli e portamonete come la schermatura RFID, oggi molto comune sui prodotti di ultima generazione, che rende impossibile “rubare” denaro con il metodo del POS mobile.
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