Stai molto attento: se trovi una banconota accanto all’ATM non prelevare e scappa, ecco il perché

particolare bancomat ATM Italia

In Italia il denaro elettronico effettivamente risale nella sua prima “epoca” alla metà del ventesimo secolo ma la valuta telematica ha iniziato a svilupparsi con l’adozione dei bonifici ed assegni vari. Però solo con gli anni 70 la tecnologia bancaria ha messo a disposizione dell’utenza una serie di terminali come gli ATM, chiamati abitualmente Bancomat, termine che viene utilizzato oramai da anni per qualsiasi forma di operazione di prelievo o anche correlata al controllo dei propri soldi. Tuttavia una banconota accanto all’ATM può essere sintomo di “pericolo” in vista. Ecco perchè.

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Essendo fondamentalmente inquadrati come dei terminali automatizzati che adempiono due principali operazioni, ossia le informazioni sul conto e ovviamente l’erogazione di contanti, gli ATM bancari e postali sono divenuti dei veri e propri “centri di truffa eventuale” da parte di criminali e malintenzionati vari, che hanno escogitato una serie di truffe e ragiri per le ignare vittime. Non è qualcosa di nuovo: fin dalla prima diffusione degli ATM infatti sono state concepite varie strategie per “gabbare” i sistemi direttamente oppure per ingannare gli utenti con conti clonati, banconote bloccate e quant’altro, condizione che ha poi portato, di risposta, una serie di strategie difensivie da parte degli istituti di credito, come telecamere, sensori di sicurezza oltre a tessere e luoghi più “fortitificati”, ma non esiste il sistema perfetto, ed anche il trucco della banconota in terra può essere sorprendentemente efficace ancora oggi, specie se la truffa “scatta” nei confronti di persone magari poco smaliziate con la tecnologia bancaria.

Il sistema non è raffinato dal punto di vista tecnologico, anzi non fa proprio uso di rimedi di questo tipo, si sviluppa piuttosto attraverso due complici, uno che resta in disparte, apparentemente disinteressato nei confronti della vittima che non a viene “localizzata” e seguita fino alla sua entrata nei confronti dell’ATM. Non appena questa inserisce la tessera nella propria fessura, inserisce il PIN e fa le proprie operazioni, un altro complice inizia ad acquisire più informazioni possibiili, ed al momento giusto segnala al “collega” di far scattare la trappola “distraente”, ossia fa notare alla vittima la presenza di una banconota dal taglio medio – elevato alcuni metri di distanza, banconota che è stata opportunamente piazzata ovviamente da loro, magari chiedendo se il denaro è stato perso proprio dalla vittima: solitamente questo è sufficiente a far distrarre quest’ultima portandola ad alcuni secondi di smarrimento.

Attenzione alla banconota accanto all’ATM!

Generalmente questo viene calcolato in concomitanza dell’uscita del denaro della tessera, in quanto la vittima di turno sarà portata a controllare impulsivamente di non aver perso del denaro, e quindi sarà portata ad abbassare la guardia. La condizione da il tempo ai truffatori di rubare la carta e sostituirla con una simile oppure sempicemente far finta di niente ed andar via, il tutto avviene in pochi secondi e ancora oggi costituisce qualcosa di funzionale nell’ambito delle truffe.

Ecco perchè una banconota in terra accanto ad un ATM probabilmente non è casuale, quindi se viene trovata bisogna assolutamente cambiare sportello se non addirittura zona per evitare problemi in senso assoluto.

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